Come coltivare i chiodi di garofano

1/8 – Introduzione

Rimedio prezioso per molti disturbi ed aroma inconfondibile per tante pietanze: questo è il curriculum di tutto rispetto dei chiodi di garofano. E che il nome non vi tragga in inganno! Il chiodo di garofano è una pianta tropicale che nulla ha a che vedere con i garofani che conosciamo e coltiviamo alle nostre latitudini. Fa parte della famiglia delle Myrtacee e nel suo paese d’origine, l’Indonesia, può raggiungere anche la ragguardevole altezza di 15 metri. Pochi sanno anche che i chiodi di garofano che si utilizzano in cucina, non sono dei semi essiccati, ma bensì i boccioli floreali della pianta Eugena Cariophyllata. Alcuni la reputano impossibile da coltivare in Italia, perché le si devono garantire temperature superiori ai 5°C per sopravvivere, ma se ci riflettiamo un po’, anche tutte le piante d’appartamento tropicali e le cactacee che ornano le nostre case deperiscono con temperature prossime allo zero. Vediamo insieme come coltivare quest’affascinante aromatica che, per le virtù che la caratterizzano, già era osannata in Cina nel lontano 200 d. C. .

2/8 Occorrente

  • piantina di chiodi di garofano
  • substrato acido e ben drenato
  • concime a base di potassio

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Esposizione e clima. Nei climi caldi mediterranei è possibile coltivarla all’aperto, a patto che venga riparata durante le stagioni fredde. Altrove è invece necessaria la coltivazione in vaso. Non ama molto il sole, che le procurerebbe danni da scottature al fogliame. L’ideale sarebbe di collocarla in una mezz’ombra molto luminosa al riparo dalle correnti d’aria.

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Terreno e cure colturali. Per avere un sicuro successo nella coltivazione, è bene utilizzare un terriccio drenante a PH acido ricco di inerti. Nonostante ami un terreno moderatamente umido, soffre molto i ristagni idrici. È sufficiente annaffiare solo quando il substrato è completamente asciutto. Fertilizzate opportunamente in primavera con un concime a base di potassio, che ne favorirà la ripresa vegetativa e promuoverà copiose fioriture.

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Fioritura e raccolta. La fioritura nelle zone natie avviene subito dopo la stagione delle piogge, da noi in tarda primavera. Per ottenere i preziosi chiodi che ben conosciamo, sarà sufficiente raccogliere i grappoli floreali prima che sboccino e poi lasciarli essiccare al sole.

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Conservazione. Una volta che i boccioli sono completamente secchi, divideteli in singoli fiori e conservateli in barattoli di vetro chiusi ermeticamente. In alcune ricette e rimedi, è menzionata anche la polvere di chiodo di garofano. Per meglio preservare tutte le proprietà organolettiche, consiglio di polverizzare i bocci solo poco prima del loro utilizzo.

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Uso in cucina. I chiodi di garofano sono utilizzati in molte ricette per insaporire ed aromatizzare i prodotti dolciari, i sughi e le pietanze a base di carne. Fanno ormai parte degli aromi della cucina tradizionale italiana, tanto che se ne fa menzione anche in vecchi ricettari salentini per la preparazione del pan pepato tipico di quelle zone, e nella ricetta del vin brulé, apprezzata bevanda dell’Italia Settentrionale a base di vino e aromi, da consumare calda nei giorni invernali.

8/8 Consigli

  • I chiodi di garofano hanno proprietà antisettiche e sono considerati un ottimo anestetico locale anche nella moderna medicina naturale. Se soffrite di mal di denti e l’appuntamento dal dentista è lontano, tenetene uno vicno al dente dolente e vedrete che il male si attenuerà.
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