Come coltivare il prugno

1/5 – Introduzione

Il prugno risulta essere un albero da frutto della famiglia delle Rosaceae facilmente coltivabile e che dona rapidamente dei buoni raccolti: è di medie dimensioni, da 3-4 fino a 6-8 metri d’altezza secondo la varietà. Ha una bella fioritura bianca in Aprile e inoltre risulta essere una pianta particolarmente forte, infatti difficilmente si ammala. Proprio per questo motivo, potrete provare voi stessi a coltivare il prugno, ottenendo degli ottimi e soddisfacenti risultati. Facendo tutto con le vostre mani, oltre ad avere la possibilità di apprendere una tecnica particolarmente utile, potrete anche risparmiare il vostro denaro poiché non avrete la necessità di assumere un giardiniere professionista. Quindi, continuate a leggere con attenzione i passi di questa interessante guida, per imparare utilmente come coltivare il prugno.

2/5 Occorrente

  • Irrigazione
  • potatura
  • concimazione

3/5 – Tipologia di terreno:

Il prugno si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche argilloso, umido, freddo e calcareo, purché profondo e ben drenato. Non prospera invece nei terreni poveri e sabbiosi specie se sono terreni anche siccitosi, nel qual caso i frutti crescono poco e cadono anzitempo. È un albero coltivabile su larga parte del territorio italiano, dalle aree mediterranee a quelle settentrionali, dalla pianura alla collina. Bisogna piantarlo in autunno in una zona soleggiata evitando le zone soggette a venti di forte intensità o alle brezze salmastre.

4/5 – Irrigazione:

Va bagnato a fondo nei primi due anni, dopo averlo piantato per favorire la radicazione in profondità, in seguito va irrigato nel periodo della fioritura, dell’allegagione e nel periodo dell’accrescimento del frutto. Sulle piante giovani, la potatura dovrà essere ridotta al minimo indispensabile, come pure le concimazioni: solo quando la vostra pianta sarà adulta e in piena fruttificazione si potrà eseguire una potatura vera e propria con tagli di rinnovo per eliminare qualche rametto.

5/5 – Distribuire il concime azotato:

Inoltre, quando la crescita di nuovi germogli è ridotta e la fruttificazione abbondante, risulta essere opportuno distribuire un concime azotato entro il mese di settembre. Soprattutto nei terreni poco fertili come quelli sabbiosi, una prima concimazione si può fare nella fase di fine fioritura, con un concime complesso. Nella fase di piena produzione per mantenere uno sviluppo equilibrato diventa utile, oltre alla potatura, anche il diradamento dei frutti. Quando l’allegagione tende ad essere eccessiva si deve “alleggerire” la pianta per assicurare ai frutti uno sviluppo ottimale ed evitare il rischio di scarsa produzione nell’anno seguente.

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