Come coltivare la pianta di cachi

1/6 – Introduzione

Il cachi è una pianta di origine asiatica, con molte probabilità cinese. Di fatti proprio in Cina sono conosciute e si coltivano più di 400 varietà di cachi. In Europa giunge al termine dell’Ottocento, mentre ad oggi i Paesi produttori di questo frutto sono la Spagna, Cipro, l’Italia e infine la Francia. Questa pianta si presenta con foglie ampie e di colore verde lucido che, a seconda delle stagioni, varieranno dall’arancio al giallo, donando al vostro giardino uno spettacolo unico, tutto da ammirare. Di seguito, verranno elencati alcuni utili consigli su come coltivare la pianta di cachi.

2/6 Occorrente

  • luogo soleggiato
  • terreno fertile
  • calce

3/6 – Piantare l’albero in un luogo ben esposto alla luce del sole

L’albero del cachi è amante della luce e quindi è opportuno piantarlo il luoghi ben esposti all’illuminazione. In campagna o in giardino andrà benissimo, purché non sia ombreggiato da costruzioni o da altri alberi. Non richiede cure specifiche o potature particolari. Non bisogna essere dei grandi esperti per poter introdurre questa coltura nel giardino di casa. La pianta del cachi è caratterizzata da una crescita molto lenta. Per questo motivo, occorreranno almeno tre o quattro anni prima di raccogliere i primi frutti. Tuttavia, una volta adulta, la produzione sarà davvero molto generosa. La pianta è longeva e può raggiungere un’altezza massima di dodici metri.

4/6 – Innaffiare la pianta moderatamente

Per coltivare la pianta del cachi non c’è bisogno di esigenze specifiche. Il cachi infatti può adattarsi ad ogni tipologia di terreno. È una pianta resistente alle intemperie e alle basse temperature. Inoltre non ha bisogno di un apporto eccessivo di acqua, poiché essendo resistente alla siccità, ha bisogno di sporadiche irrigazioni. La raccolta del frutto deve avvenire quando è totalmente di colore arancio, senza striature verdi. È un lavoro che richiede parecchia cura e deve avvenire nel momento giusto: se troppo immaturo, il cachi sarà di pessima qualità e subirà alterazioni; se eccessivamente maturo, invece, potrà essere causa di infezioni da fungo.

5/6 – Spennellare la corteccia con della calce

Ciò che può davvero mettere a repentaglio la fruttificazione, sono le gelate primaverili o i bruschi abbassamenti di temperatura del periodo autunnale, quando ancora i frutti sono sull’albero. Inoltre, anche la sesia (un insetto) contribuisce a danneggiare il tronco ed i rami. Si può intervenire manualmente, togliendo la corteccia ed uccidendo le larve. Per ridurre gli attacchi, si possono spennellare queste parti con della calce. Inoltre è molto sensibile in presenza di vento, specie quando si giunge alla fase della raccolta, in quanto potrebbe danneggiare ed in seguito spezzare i rami pronti per la raccolta.

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