Come costruire un dissalatore fai da te

1/6 – Introduzione

Quando si va in campeggio o si fa vita all’area aperta può capitare che le scorte di acqua siano limitate o addirittura in caso di emergenza si possa rimanere senza.
Se fortunatamente ci si trova vicino al mare il problema di procurarsi acqua potabile in realtà non esiste, perché con pochi accorgimenti e mezzi molto semplici si può ricavare dell’acqua dolce dal mare grazie all’energia solare.

In questa guida spiegheremo come costruire un dissalatore fai da te, perché per bere l’acqua del mare ovviamente prima bisogna togliere il sale. L’acqua marina, infatti, ha una concentrazione di cloruro di sodio (cioè il comune sale da cucina) molto alta (circa il 3,5 per cento) ed il nostro organismo non riesce a metabolizzarla, visto che la salinità del nostro sangue deve rimanere sempre attorno ad una percentuale dello 0,9.

Per rendere quindi potabile l’acqua del mare bisogna procedere con un’operazione di dissalazione. Questo processo consiste appunto nel trasformare l’acqua salata in acqua dolce. In commercio esistono diversi tipi di dissalatori ma è possibile costruirne facilmente uno fai da te per le emergenze o per il semplice gusto di giocare a novelli Robinson Crusoe.

2/6 Occorrente

  • Pala (o paletta)
  • Secchio (o secchiello)
  • Foglio di plastica
  • Acqua marina
  • Sassi o pezzi di legno
  • Telo

3/6 – Scavare una buca e riempirla con acqua di mare

Per costruire un dissalatore fai da te in primo luogo è necessario scavare (con una pala o una paletta) una buca che sia profonda all’incirca ottanta centimetri e larga almeno sessanta centimetri. Se si ha voglia di realizzare questo esperimento in spiaggia, fare attenzione a non posizionare la buca troppo vicino al bagnasciuga, in quanto l’acqua del mare potrebbe finirvi dentro.

Una piccola accortezza dopo aver scavato la buca, che dovrà poi essere riempita per metà con l’acqua marina: per evitare che l’acqua del mare venga assorbita dalla sabbia, posizionare un telone di plastica (meglio se alimentare) sul fondo della buca.

A questo punto, mettere un secchiello (preferibilmente con la stampigliatura per alimenti) all’interno dello scavo con l’apertura rivolta verso l’alto. Per evitare che il secchio galleggi, visto che nella buca c’è l’acqua del mare, è consigliabile fissarlo saldamente sul fondo (anche grazie ad un sasso messo al suo interno, ben pulito da eventuali tracce di terra).

4/6 – Coprire la buca con un foglio di plastica

Con un foglio di plastica coprire con attenzione la bocca della buca, avendo cura che non cadano residui di sabbia o sporcizia nel secchio. Il foglio di plastica utilizzato dovrebbe essere perfettamente trasparente e di tipo alimentare e resistente alle alte temperature. Di solito questi fogli sono in PET o in uno speciale nylon.

Per ancorare il foglio di plastica ed evitare che il vento lo sposti, posizionare delle pietre o dei tronchi attorno ai bordi. Il foglio di plastica deve essere teso, ma non troppo.
Per ottenere un processo di desalinizzazione efficiente, bisogna poi mettere una pietra di colore chiaro (o un piccolo pezzo di legno) nel bel mezzo del foglio di plastica.

Tale oggetto deve essere abbastanza pesante da abbassare leggermente il livello del foglio, ma non così tanto da entrare totalmente dentro il secchio che è stato posizionato in mezzo alla buca. Ovviamente, la pietra o il pezzo di legno non devono essere appuntiti perché anche un minuscolo foro nel foglio di plastica inficerebbe l’intero esperimento.

Il funzionamento del dissalatore è in realtà molto semplice. Si basa infatti sull’effetto serra che permette l’aumento della temperatura all’interno della buca producendo vapore acqueo.

5/6 – Attendere alcune ore per la dissalazione

Il dissalatore fai da te finalmente è terminato. Per riuscire a bere il primo sorso di acqua desalinizzata bisognerà però attendere diverse ore. I raggi del sole infatti cominceranno a scaldare l’acqua del mare inserita nella buca, più o meno velocemente a seconda della temperatura dell’aria. Le goccioline di vapore acqueo si depositeranno quindi sul foglio di plastica e scenderanno pian piano nel secchio grazie all’inclinazione data dal sasso o dal pezzo di legno posizionato in precedenza.

Ci vuole ovviamente del tempo affinché tutta l’acqua evapori e sul fondo della buca rimanga solo del sale. Una volta raggiunto il risultato, non solo si otterrà una buona acqua potabile (perché pastorizzata dall’energia solare) ma anche un ottimo sale marino integrale, da utilizzare tranquillamente per condire insalate o insaporire le pietanze che preferite.

6/6 Consigli

  • Utilizzare materiale plastico alimentare

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