Come creare un rubino sintetico

1/6 – Introduzione

Le pietre, soprattutto quelle che consideriamo preziose e rare, hanno sempre attratto molta attenzione. La natura è in grado di produrre minerali e gemme di infiniti colori e composizioni. La loro scarsa diffusione le rende rare e di grande valore. Ma la smania di possedere pietre di questo tipo ha ‘attivato’ la scienza. Infatti è possibile riprodurre in laboratorio le gemme preziose. Ed è possibile farlo mantenendo le caratteristiche chimiche dell’originale. La creazione di metodi di sintesi comincia almeno due secoli fa. Ma chiaramente è grazie alla tecnologia se si raggiungono risultati stupefacenti. Noi vedremo come creare un rubino sintetico.

2/6 Occorrente

  • Allumina.
  • Ossido di cromo.
  • Forno Verneuil.
  • Contenitore adatto alle polveri da fondere.

3/6

Perché desiderare un rubino sintetico? Principalmente per la reperibilità e per il costo inferiore ad un rubino vero. Esistono vari metodi per la creazione di un rubino sintetico. E lo stesso vale per altri preziosi simili ad esso. In questa guida vedremo uno dei processi più semplici, il metodo Verneuil. Il rubino sintetico è in voga sin dai primi anni del 900. Questo è uno dei motivi per cui il rubino si diffuse in quel periodo. Non tutti potevano permettersi un vero rubino, ma il suo corrispettivo sintetico era più accessibile. Il rubino sintetico è molto simile a quello naturale, anche alla vista. Il materiale principale per produrlo è l’allumina, cioè ossido di alluminio.

4/6

All’ossido di alluminio si aggiunge ossido di cromo. Questo è necessario per conferire al rubino sintetico la colorazione rossa tipica di quello naturale. Allumina e ossido di cromo si polverizzano finemente. Poi si chiudono in un contenitore adeguato per l’inserimento sul forno Verneuil. Il contenitore presenta una ‘bocca’ sul lato inferiore. Questa serve per far passare le polveri fini nel momento in cui il contenitore vibra. Il forno è capace di produrre temperature altissime. Queste sono in grado di fondere allumina e ossido di cromo.

5/6

Durante l’attività del forno e la fase di vibrazione, il materiale si espone a fiamme ad alte temperature. Cola goccia a goccia andando a formare una grossa gemma. Questa prende il nome di ‘boule’ (in francese ‘boccia, palla’). Da questa grossa gemma originaria si tagliano le altre. Possono essere di piccole o grandi dimensioni. Tutto dipende dalle esigenze del mercato o del richiedente. Con il processo Verneuil (anche detto fusione di fiamma) si producono pure zaffiri e diamanti simulanti. Il mondo delle gemme preziose non è certo alla portata di tutti. Ma con i metodi di sintesi ci si può avvicinare al fascino e allo splendore delle pietre preziose naturali.

6/6 Consigli

  • Se desiderate saperne di più, potete avvicinarvi ad associazioni culturali come i gruppi mineralogici.
Riproduzione riservata