Come lavorare il truciolato

1/4 – Introduzione

All’interno della presente guida andremo a occuparci di fai da te. Entrando più nel dettaglio, come abbiamo indicato nel titolo che contraddistingue la nostra guida, ora andremo a spiegarvi in pochi passi Come lavorare il truciolato. Cominciamo immediatamente.
Cosa s’intende col termine truciolato? Con il termine truciolato si intende una tipologia di pannelli in legno costituiti mediante l’aggregazione di trucioli. Questi rappresentano gli scarti della lavorazione del legno che, impastati insieme ad un apposito collante, vengono pressati a definire forme e dimensioni volute. Questo materiale e molto generoso sotto l’aspetto economico e dà l’opportunità di poterlo lavorare senza troppe attenzioni alle venature, cosa che invece andrebbe osservata nel caso in cui stessimo parlando del legno massello. Pertanto, ben si candida all’utilizzo hobbistico, dando in alcuni casi risultati migliori dello stesso legno massiccio.

2/4 – Cos’è il truciolato

Come abbiamo appena spiegato lungo il passo d’introduzione della nostra guida, ora andremo a spiegarvi Come lavorare il truciolato. Oggi il truciolato (detto in alcuni casi truciolare) viene impiegato per la realizzazione della stragrande maggioranza dei mobili. Prodotto sotto forma di pannelli, vengono poi assemblati con una resina sintetica particolarmente resistente agli agenti esterni. In commercio è presente una vasta gamma di pannelli truciolati, divisi per dimensione e qualità. Per quanto riguarda l’aspetto di carattere economico, quelli più finanziariamente accessibili sono formati da trucioli grandi, con un utilizzo circoscritto all’impiallacciatura. Al contrario, quelli più onerosi hanno trucioli più piccoli che vengono uniti con l’utilizzo di una resina particolare, con effetto impermeabile. Questo fa sì che siano ottimi per un utilizzo esterno.

3/4 – Come lavorarlo

Vediamo ora come lavorare questo legno particolare ma assolutamente ecologico.
Visti gli spessori che contraddistinguono tale materiale, è consigliato l’utilizzo di una sega con una lama in metallo particolarmente duro. Infatti, usando le comuni seghe, il truciolato spunterebbe velocemente l’affilatura della sega, costringendoci ad una continua affilatura. Volendo usare le linguette d’angolo in legno, queste vanno messe distanziate di almeno quindici centimetri. Vi ricordo che qualora vogliate inserire all’interno del pannello delle viti, questa procedura non sarà possibile svolgerla lungo i bordi, proprio perché in quella zona andrebbero a cedere. Per questa motivazione, lungo quella zona è necessario utilizzare un cavicchio fatto in legno, che utilizzerete per tutti i fori che vorrete praticare.

4/4 – Ultimi approfondimenti

Nel caso si vogliano installare delle cerniere a nastro, al posto dei numerosi cavicchi che sarebbero necessari, è conveniente utilizzare un listello di legno massiccio da incastrare lungo il bordo, coperto poi dalla cerniera stessa.
Ritornando alla tematica dei cavicchi, essi sono indispensabili anche nel caso si volessero congiungere due pannelli con la colla. Senza questi di sicuro la presa della resina sarà vana. Occorre prestare particolare attenzione ai bordi inclinati di 45 gradi. Quest’ultimi non possono essere fresati in un una sola passata, in quanto le fresatici normalmente non dispongono della potenza necessaria per effettuare un simile lavoro. Occorre dunque maggior tempo, fresando in più riprese, aggiustando volta dopo volta la testa fresante.
Vi consiglio vivamente la lettura di ulteriori articoli che possano fornirvi degli ottimi approfondimenti tematici. Eccovi un link interessante: https://it.wikipedia.org/wiki/Truciolato.

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