Come legare le piante ai sostegni

1/6 – Introduzione

Per poter crescere, svilupparsi correttamente e produrre frutti, molte piante necessitano di essere legate a dei sostegni che le possano sostenere durante il primo periodo di accrescimento. Lo scopo dei sostegni è, infatti, quello di mantenere in posizione verticale, e quindi di sostenere, le piante giovani in via di sviluppo o le pianti con un portamento tipicamente rampicante. I sostegni, mantenendo le piante sempre in posizione eretta, impediscono ai fusti di piegarsi o addirittura rompersi sotto l’effetto del vento, della pioggia o del peso stesso della pianta. Inoltre favoriscono una migliore esposizione al sole dei rami e delle foglie. Tutto ciò non può che favorire la produzione dei frutti. La legatura delle piante ai sostegni migliora anche l’aspetto e la salute dei frutti. Questi ultimi infatti, non toccando terra, sono protetti da eventuali insetti infestanti che potrebbero attaccarli. L’operazione di legatura ai sostegni è quindi molto importante, anche se a volte viene un po’ trascurata, soprattutto da parte dei contadini “non professionisti”. Vediamo in questa guida come legare le piante ai sostegni in modo corretto, così da evitare loro sofferenze che rischierebbero di diminuirne la produttività.

2/6 Occorrente

  • Pali
  • reti di sostegno
  • legacci

3/6 – Filari o cavalletti di legno o bambù per gli ortaggi

Tra le piante che hanno bisogno di sostegni vi sono molti ortaggi come ad esempio i fagiolini, i piselli rampicanti, le zucchine, i cetrioli e i pomodori. Tra i metodi più diffusi per sostenere questi ortaggi vi sono sicuramente i pali di legno o di bambù. I primi (inseriti per circa 30-40 cm nel terreno e alti tra gli 80 e i 100 cm), dovrebbero essere sistemati a formare dei filari. I vari pali saranno poi collegati tra di loro da dei fili di ferro zincato (a circa 25 e 75 cm di altezza) così da fornire un ulteriore sostegno alle piante. Per assicurare gli ortaggi ai sostegni si possono utilizzare dei legacci, anch’essi di filo di ferro ricoperti da carta o da gomma o legacci fabbricati con scarti di tessuti (le cosiddette “cimosse”). Tutti questi legacci non devono essere legati troppo stretti al fusto per non “strozzare” la pianta provocando anche delle ferite al fusto, ma devono allo stesso tempo assicurare un sostegno sicuro e saldo. I pali possono anche essere disposti a formare dei cavalletti oppure possono essere utilizzate delle reti in nylon. Nel caso di reti, i legacci saranno posti in corrispondenza degli incroci delle maglie. Il momento migliore per legare le piante erbacee ai sostegni è sicuramente la primavera, periodo caratterizzato da una crescita molto intensa e veloce delle piante. Ovviamente, man mano che la pianta cresce, si deve procedere con la legatura dei nuovi fusti ai sostegni.

4/6 – Pali saldamente fissati nel terreno per gli alberi da frutto

Anche gli alberi da frutto devono essere sorretti da dei sostegni artificiali al momento dell’impianto. Questo perché il loro fusto non è ancora in grado di sostenersi “da solo” e rischierebbe di spezzarsi sotto l’azione del vento. Il metodo migliore è quello di utilizzare dei pali conficcati nel terreno a circa 5 cm di distanza dal fusto ed alti fino a raggiungere il ramo più basso del giovane albero. I paletti, conficcati nel terreno per almeno 45 cm saranno poi legati al fusto con legacci di filo di ferro o con delle speciali fascette di materiale plastico per alberi. Questi legacci dovranno essere resistenti perché avranno il compito di sostenere l’albero al palo per almeno 2 o 3 anni (fino a quando le sue radici non saranno in grado di sostenerlo autonomamente e il fusto non sarà sufficientemente robusto da sostenere da solo la crescita in verticale dell’intera pianta).

5/6 – Alcuni consigli utili

Un’attenzione necessaria per far sì che le operazioni di legatura possano dare benefici alle piante e non rovinarle, è quella di legare i fusti ai pali o ai fili solamente nelle prime fasi di crescita della pianta. Non è consigliabile legare fusti già molto sviluppati in quanto il rischio di spezzarli o rovinarli sarebbe molto alto. I fusti di ogni pianta, soprattutto gli ortaggi, presentano poi delle caratteristiche differenti. Ad esempio, il fusto del pomodoro rimane flessibile per tutta la vita della pianta, questo facilita le operazioni di legatura che quindi possono essere fatte tranquillamente ogni quattro o cinque giorni.

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