Come potare un albero di mango

1/5 – Introduzione

La coltivazione del mango, richiede condizioni climatiche particolarmente miti, pertanto non è possibile praticarla in tutti i terreni. La maggiore produzione di tale frutto si trova in modo particolare in Sicilia e Sardegna proprio per le caratteristiche delle loro temperature. Potare l’albero di mango in modo corretto, rappresenta un aspetto fondamentale per la vita della pianta in quanto, oltre a mantenerla in salute, garantisce la produzione di frutti. In questa breve guida, provvederemo ad illustrare come procedere per eseguire correttamente questa operazione.

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Prima di occuparci nel dettaglio su come effettuare la potatura del mango, è doveroso fare una breve premessa sulla motivazione di tale azione. Gli obbiettivi della potatura dell’albero sono sostanzialmente tre: controllare la forma della chioma per anticipare la produzione di frutti il più possibile, anche a partire dal terzo o quarto anno di vita; gestire la ramificazione per evitare sconcamenti nei rami principali; consentire alla pianta di sviluppare 3 o 4 branche, ben distribuite nello spazio, permettendo una crescita uniforme e ben strutturata in proporzione.

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La posizione del primo taglio è fondamentale, poiché a partire da esso si origina la germinazione dei nuovi rami. Quando avviene l’acquisto, il mango presenta un unico germoglio centrale. Il nostro compito è quello di individuare in modo adeguato, verso la sommità dell’esile tronco verde, un nodo, ovvero un punto in cui le foglie appaiono disposte a corona. Tagliando leggermente sopra ad esso, vengono stimolate le gemme “dormienti” che sono presenti alla base di ciascuna foglia. In questo modo, esse si sviluppano originando i nuovi rami permettendo un ampliamento della pianta stessa. È importante che queste vengano potate man mano che crescono, arrivando a selezionare solo i quattro getti “migliori”. Questi ultimi, sono facilmente riconoscibili in quanto appaiono i più vigorosi e hanno orientamento a 45° rispetto all’orizzonte.

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Successivamente si andranno sviluppando getti dalle branche principali. È di fondamentale importanza, che anche questi vengano potati al fine di migliorare ed anticipare lo sviluppo della pianta e si sincronizza il processo di fioritura in tutto l’albero. La cimatura può essere realizzata fino al terzo nodo, partendo dalla cima. Oltre, la quantità di germogli generati sarebbe eccessiva e la crescita dei rami diventerebbe eccessivamente folta e disordinata se tale operazione non verrà eseguita in modo corretto ed in tempo con la stagione.

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Seguendo quanto descritto nella guida, la pianta svilupperà una chioma a forma piramidale, con un tronco libero di almeno 100 cm. Il periodo ottimale per potare è la metà di aprile, perché permette di sfruttare al meglio la stagione primaverile per lo sviluppo dei rami, e quella estiva per la fruttificazione. Come avete potuto dedurre dalla lettura, si tratta di un operazione estremamente semplice ed alla portata di tutti, unico aspetto fondamentale da rispettare è il punto esatto della parte da potare e chiaramente rispettare i giusti tempi naturali.

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