Come potare un’orchidea sfiorita

1/8 – Introduzione

L’orchidea è forse uno dei fiori più affascinanti che esiste in natura: le sue forme particolari e soprattutto i suoi colori così incantevoli, la rendono perfetta per abbellire qualsiasi tipo di giardino o terrazzo. Se si ritiene che coltivare in vaso un’orchidea sia un compito troppo arduo, è bene sapere che non è affatto così: l’orchidea è un fiore che richiede cure e attenzioni, ma che può crescere sana e forte su qualsiasi balcone. Potare un’orchidea sfiorita è essenzialmente una questione di gusto: molte persone sostengono infatti che un fiore delicato come un’orchidea non vada mai toccato oltre il dovuto. Ciò significa che se uno stelo presenta un fiore appassito o sfiorito, esso con il tempo cadrà da solo e che l’orchidea agirà autonomamente facendolo cadere seguendo le sue tempistiche. C’è chi invece sostiene che una potatura sia necessaria, per permettere alla pianta di crescere ancor più forte e rigogliosa. Naturalmente si sta parlando di orchidee sane: in caso di fiori sofferenti o malati, il consiglio è sempre quello di potare quanto prima le parti problematiche. Nella guida che segue, provvederò a spiegare come potare un’orchidea sfiorita. Si tratta sicuramente di una procedura che richiede tempo, ma che non è poi così complessa.

2/8 Occorrente

  • Attrezzi da giardinaggio
  • Forbici da potatura
  • Guanti

3/8 – I periodi della potatura dell’orchidea

È bene sapere prima di tutto che esistono determinati periodi per quel che riguarda la potatura dell’orchidea. Solitamente, il momento ideale per potare un’orchidea coincide con il post fioritura, esattamente quando i fiori cominciano ad appassire. C’è da sapere poi che le orchidee hanno tempi diversi di fioritura, sia perché in natura ne esistono di diverse specie, sia a causa della manipolazione da parte dell’uomo. È bene ricordare poi che sia la luce che gli sbalzi di temperatura e di calore possono influire non poco sulla fioritura delle orchidee. Gli esperti del settore tra l’altro sostengono che la potatura possa anticipare o ritardare in taluni casi la fioritura delle orchidee stesse, nonostante sia dimostrato che possono invece fiorire tutto l’anno. A prescindere da ciò, la potatura dell’orchidea va effettuata solo esclusivamente dopo che i fiori si saranno appassiti.

4/8 – Le forbici per la potatura dell’orchidea

È bene sottolineare che la potatura dell’orchidea va effettuata sempre e comunque con delle forbici, le quali devono essere con la lama sottile e ben affilata. Possono essere adatte anche le forbici classiche per la potatura, a condizione che abbiano le lame ben affilate, anche se va detto che le forbici più piccole sono più comode e pratiche, in quanto hanno una precisione piuttosto elevata. Un altro tipo di forbici che si possono utilizzare senza problemi per la potatura dell’orchidea sono quelle da bonsai, in quanto sono molto sottili e precise e permettono di effettuare dei tagli ben delineati. È importante ricordare che prima di potare le piante, è necessario provvedere ad un’accurata pulizia delle forbici, attraverso un’apposita sterilizzata delle lame, specialmente quando si nota che una o più piante di questo tipo risultino ammalate. Le lame delle forbici infatti possono costituire dei veicoli sia per i funghi che per i batteri, i quali possono trovare una via di accesso agevole alla parte interna di ciascuna pianta.

5/8 – Le modalità di potatura dell’orchidea

Sono essenzialmente due le modalità di potatura dell’orchidea. Nel primo caso è prevista la completa rimozione delle foglie e dei fiori appassiti, mentre nel secondo caso si procede al taglio degli steli della pianta che ormai sono improduttivi. Per quel che riguarda la rimozione dei fiori, è sempre raccomandato tagliarli direttamente dal peduncolo. In merito agli steli invece, la maggior parte degli appassionati di giardinaggio sceglie di potare anche i rami produttivi, tutto ciò allo scopo di forzare la fase di fioritura. In tale circostanza, il taglio avviene a circa 20 centimetri dalla base. Altre persone invece preferiscono recidere gli steli direttamente nella parte terminale, tenendo presente che tale procedura risulta utile per tutte quelle orchidee che producono la seconda fioritura su di uno stelo nuovo. In merito alle foglie dell’orchidea, va detto che queste ultime cadono da sole, di solito dopo un periodo pari a 2 o 3 anni e ne consegue che non vanno assolutamente recise, a meno che non mostrino segni evidenti di malattia o marciume.

6/8 – La potatura di un’orchidea sfiorita

Per procedere alla potatura di un’orchidea sfiorita, si deve innanzitutto procedere con delicatezza e ricordarsi di indossare i guanti. Rimuovere il fiore appassito e valutare quindi le condizioni dello stelo. Se esso è secco nella parte superiore, è possibile rimuovere questa parte perché non sarà più produttiva. Se invece lo stelo è ancora verde e sano, si deve potarlo all’incirca ad un centimetro dal nodo del fiore appassito: un nodo è quel piccolo segmento in rilievo presente in numero variabile su ogni stelo, che indica la possibilità di creare secondi rami. Da essi infatti potrebbero generarsi secondi rami, che produrranno altrettanti splendidi fiori. Tutto ciò che è stato potato di un’orchidea sfiorita, va messo da una parte per poi conferirlo nella raccolta differenziata, precisamente fra i rifiuti organici.

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8/8 Consigli

  • Le orchidee da appartamento di regola vanno conservate ad una temperatura compresa fra i 18 e i 22 gradi.
  • L’innaffiatura delle orchidee si deve effettuare almeno una volta alla settimana.

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