Come progettare l’impianto elettrico

1/8 – Introduzione

Quando ci si accinge a costruire una nuova abitazione, o semplicemente ad una ristrutturazione, uno degli aspetti che non può passare di certo in secondo piano è proprio l’impianto elettrico. La sua progettazione deve essere eseguita alla perfezione, non potranno esserci errori di alcun genere per evitare spiacevoli inconvenienti che potrebbero rivelarsi addirittura pericolosi. Esistono delle regole e delle accortezze da seguire con precisione affinché tutto proceda nella maniera corretta. Ricordiamo che con l’elettricità non si scherza e i piccoli incidenti sono sempre in agguato, quindi è sempre bene informarsi prima di metter mano ad un impianto elettrico. Se cercate delle utili informazioni su come progettare l’impianto elettrico questa guida vi fornirà utili suggerimenti. Dovrete senza dubbio conoscere almeno delle nozioni basilari di elettronica ed avere una certa predisposizione alla materia, ma con le opportune accortezze e un po’ di studio e di pratica riuscirete senza dubbio nell’impresa. Andiamo dunque a vedere come fare, passo dopo passo, analizzando le componenti principali e proprio le nozioni base da assimilare prima di incominciare l’opera.

2/8 Occorrente

  • carta e penna
  • cavi di varie sezioni
  • barre di rame
  • scatole di derivazione

3/8 – Le nozioni base

Inutile dire che per potersi cimentare nella progettazione di un impianto elettrico bisognerà conoscere almeno delle nozioni basilari di elettronica. In primis la tensione elettrica, meglio conosciuta come voltaggio, che è misurata in Volt e quantifica il lavoro necessario per spostare una carica, e pertanto la corrente elettrica, da un punto all’altro del circuito. Questa varia da paese a paese a seconda delle norme di sicurezza vigenti. In Italia la tensione elettrica per gli impianti domestici è pari a 220 V. Poi c’è l’intensità che misura la quantità di elettroni, che transitano per un punto qualsiasi del circuito ogni secondo, ed è misurata in Ampère (A). Infine, la potenza, misurata in Watt e riferita ad un dato periodo di tempo. La prima nozione di base da conoscere ed applicare in un impianto elettrico è l’ampliamento di carico di un circuito o, in alternativa, l’aggiunta di uno o più carichi. Tale processo deve essere accuratamente calcolato mediante l’applicazione di una semplice formula:: V x A = W. La quantità di corrente elettrica consumata, invece, è calcolata in chilowattora (kWh) ed è l’unità di misura utilizzata per calcolare i nostri consumi energetici e che vengono addebitati in bolletta.

4/8 – Le componenti principali

La corrente elettrica generalmente viene condotta in ogni casa attraverso apposite condutture di distribuzione che convergono tutte in una sorta di scatola detta “cassetta di derivazione”. Se si abita in un condominio, è probabile che ci si imbatta in una colonna montante che contiene proprio tutti i circuiti in grado di distribuire la corrente elettrica per ogni piano. Da qui, quindi, questa giungerà fino alle singole abitazioni, tra cui anche la vostra, quella in cui vi accingete a riprogettare tutto l’impianto. Tale punto di convergenza viene detto punto di consegna della corrente e corrisponde al punto in cui andrà installato (se non lo è già) il contatore. Proprio qui sarà possibile vedere dei morsetti di fase e del neutro, attraverso i quali la corrente viene indirizzata al quadro di distribuzione. Tale quadro è regolato da un interruttore generale automatico, grazie al quale è possibile interrompere il flusso di energia elettrica (generalmente si dice “staccare la corrente”) in caso di necessità, e da la corrente viene distribuita in tutta la casa attraverso un circuito.

5/8 – I tre circuiti distinti

Nella nuova progettazione dell’impianto, bisognerà senza dubbio tenere conto della posizione del contatore e del sistema di sicurezza, che include salvavita e messa a terra. In secondo luogo, sarà necessario individuare con precisione dove andranno posizionate le varie prese di cui si avrà bisogno in ogni stanza della casa. Inoltre, l’impianto elettrico domestico non deve assolutamente essere visto come un unico blocco, bensì composto da tre circuiti distinti. Per un’abitazione, infatti, servono proprio tre tipi diversi di circuiti: il circuito per i punti-luce fissi, il circuito per le prese elettriche, quelle dove andranno collegati tutti gli elettrodomestici mobili e a bassa potenza (come phon, lampade, ecc), ed infine il circuito di forza, dove andranno invece collegati tutti quegli elettrodomestici potenti e fissi come, ad esempio, la lavatrice, il frigorifero, il forno o la lavastoviglie (in cucina saranno di norma situati gran parte di questi elettrodomestici ad alto consumo).

6/8 – I cavi per ogni circuito

Per il circuito d’illuminazione si potranno utilizzare cavi da 10 A con sezione di 1,5 mm quadrati, per le prese di forza invece andranno bene dei cavi da 20 A e 2,5 mm quadrati di sezione, mentre i circuiti speciali richiederanno cavi da 25 A e 4 mm quadrati di sezione. A questo punto bisognerà collegare i vari elementi e le prese elettriche al circuito con l’ausilio delle scatole di derivazione. Si otterrà in tal modo un circuito elettrico ad anello, nel quale i cavi, partendo dai morsetti di alimentazione localizzati sul quadro di distribuzione, convergeranno nelle diverse scatole di derivazione per raggiungere le varie prese e tornare infine nuovamente al quadro di distribuzione. Ogni presa, infatti, dovrà essere collegata a due cavi, uno di entrata e uno di uscita, i quali avranno il compito di portare la corrente a tutti gli altri punti.

7/8 – Il sistema di messa a terra

Un ultimo e fondamentale elemento da tenere sempre a mente nel progettare il nuovo impianto è il sistema di messa a terra. Bisognerà collegare tutti gli apparecchi a terra, attraverso un conduttore di protezione. In questo modo, in caso isolamento difettoso, la corrente passerà attraverso questo sistema di protezione, arrivando al morsetto di terra sul quadro di distribuzione e disperdendosi poi nelle fondamenta della casa. Pertanto, dovrete collegare i conduttori di protezione del vostro impianto a delle barre di rame, facendo uso di una barra di raccordo. Buon lavoro e attenzione alla scossa! Speriamo di essere stati utili in qualche modo e di avervi aiutato nell’impresa della nuova progettazione dell’impianto elettrico.

8/8 Consigli

  • Nel prevedere la posizione delle prese, cercate di farvi un’idea, che sia il più precisa possibile, della successiva sistemazione dei mobili, in modo da non andare poi a coprirle, rendendole così inutilizzabili. Una volta preparato il progetto, rivolgetevi a personale qualificato per l’esecuzione dei lavori. Con la corrente elettrica, infatti, è necessario avere esperienza e dimestichezza, oltre ad una preparazione nozionistica.
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