Come regolare l’aratro bivomere

1/8 – Introduzione

Il più importante attrezzo agricolo è l’Aratro. La macchina serve a rimescolare il terreno e a frantumare le zolle. Questo strumento ha contribuito allo sviluppo della civiltà e ha origini antichissime. Inizialmente, esso consisteva di due semplici pezzi di legno uniti insieme. Uno di essi serviva da manico; mentre l’altro, sagomato a punto, penetrava nel terreno. Per poi tagliare le zolle e rovesciarle. Dapprima l’aratro veniva trascinato a mano. Ma già da molto tempo l’uomo aveva imparato a utilizzare i buoi. Tuttavia con questo tipo di aratri si potevano soltanto arare terreni soffici. Tanto che la punta di legno venne sostituita con quella di ferro. Infatti, questo metodo permise di dissodare anche i terreni compatti. Oggi l’aratro ha visto notevoli trasformazioni e le macchine esistenti vantano una tecnologia avanzata. Pertanto si possono trovare aratri di vario genere. Tra i tanti: l’aratro bivomere. Questo genere di aratro, dal momento in cui si mette in funzione, va regolato. Nella seguente guida spiego come regolare l’aratro bivomere.

2/8 Occorrente

  • Aratro Bivomere
  • Affossatore agricolo

3/8 – L’aratro bivomere

L’aratro bivomere viene utilizzato come tutti gli altri attrezzi agricoli. Pertanto si deve regolare in modo tale da non riscontrare problemi durante l’aratura. Ovviamente, per farlo funzionare, va trainato da una macchina trattrice; così da poterlo trascinare nel terreno da lavorare. L’aratro si costituisce dal coltro, che taglia verticalmente il terreno. Mentre il vomere esegue il taglio orizzontale della testa della terra. Infine, il versoio solleva la terra e ribalta la zolla. Tuttavia questo tipo aratro consente di arare più fette di terreno ad ogni passaggio. Ma per iniziare questa operazione occorre regolarlo in maniera giusta.

4/8 – La regolazione

A questo punto si comincia a regolare l’aratro. Affinché risulti efficiente, occorre che la regolazione della carreggiata del trattore appaia corretta. Questa operazione è molto importante, poiché influisce sulla larghezza del primo solco. Quindi la carreggiata posteriore va sistemata tra i cento e i centocinquanta centimetri. Mentre quella anteriore da due a cinque centimetri. Inoltre la pressione dei pneumatici va sistemata sullo stesso asse che poi deve coincidere. Per evitare, così, che il trattore durante il lavoro di aratura si ribalti. Infatti, le pressioni hanno relazione diretta con il sollevatore.

5/8 – Le misure

Dopodiché vanno regolati i bracci idraulici inferiori, in modo parallelo dall’asse posteriore del trattore. Una volta attaccato il trattore con l’aratro, occorre misurare i tre punti. Quindi, prima di agganciare l’aratro, bisogna prendere le misure della distanza tra i perni superiori e inferiori. L’estensione dei bracci inferiori deve incrociare la linea centrale del trattore, poco dopo l’asse inferiore. Dopodiché bisogna controllare che la barra di traino venga montata in modo centrale. Questa, rispetto alla testata, deve risultare di pari lunghezza del solco in entrambe le direzioni. Inoltre, per maggiore sicurezza, si deve controllare la posizione. Una volta agganciato l’aratro, il terzo punto va messo in posizione tale da incontrare la sua linea di prolungamento. Per poi raggiungere quella dei bracci inferiori, appena prima degli assi anteriori. Il tutto facendo in modo che l’aratro risulti pari con le slitte. Regolando in questo modo la larghezza per avere un corretto accompagnamento dei solchi. Ecco come regolare l’aratro bivomere.

6/8 – L’aratura

Una volta finito di regolare l’aratro, si può iniziare l’aratura del terreno. Considerando, comunque, il tipo di consistenza di quest’ultimo. In caso di terreni molto estesi e privi di fosse, si può agire sul solco in modo leggero facendo sì che la terra venga spostata nel suo lato opposto. Subito dopo si deve manovrare l’aratro per chiudere il fosso appena realizzato con la stessa terra sollevata. Con questo metodo, che vale anche per i campi drenati, si chiude il solco evitando un accumulo eccessivo della terra sui bordi del fosso stesso. Si termina il lavoro con la cosiddetta “finitura”. Ossia, si deve governare l’aratro tenendolo parecchio elevato senza che sprofondi troppo nel terreno. In questo modo, si arriverà a spostare molta terra. Se invece nei campi da lavorare sono presenti parecchie fosse, ma non troppo grandi, prima si deve intervenire con un affossatore agricolo per ripulirle. Il lavoro di aratura si può considerare preparatorio anche per l’anno successivo, in quanto si deve partire dai solchi realizzati nell’anno precedente. Si comincia ad aprirli con l’aratro per poi chiuderli buttandovi dentro la terra spostata, così come spiegato in precedenza. Il tutto avverrà con un impatto meno duro sul terreno, poiché si agirà soprattutto per ammorbidirlo.

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8/8 Consigli

  • Prima di iniziare a regolare l’aratro bivomere, occorre effettuare tutti i relativi controlli dello strumento.

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