Come rinforzare un muro di cinta

1/6 – Introduzione

Per individuare esattamente cosa sia un muro di cinta, bisogna che rifarci alla definizione espressa nel codice civile, in particolare a ciò che sancisce l’art. 878, primo comma: “Il muro di cinta, e ogni altro muro isolato che non abbia un’altezza superiore ai tre metri, non è considerato per il computo della distanza indicata dall’art. 873 c. C.”. Pertanto, a differenza del muro di contenimento che serve a sostenere il terreno, onde evitare qualsivoglia moto franoso dello stesso, il muro di cinta ha la funzione di proteggere e recintare, anche in modo ornamentale, la proprietà. In buona sostanza, le caratteristiche di un muro di cinta, oltre a quella di non essere suscettibile di alterare o modificare la natura del terreno, sono essenzialmente tre: deve trattarsi di un muro isolato da qualsiasi costruzione; deve demarcare e separare i confini delle proprietà; non deve superare l’altezza di tre metri, come definito dalla Corte di Cassazione n. 2376 del 26 febbraio 1992. La legge consente tuttavia a tutti i proprietari di un muro di cinta, di rinforzarlo, effettuando un intervento che deve però rispettare alcuni dettami di carattere generale. In questa guida vogliamo dunque illustrarvi come rinforzare un muro di cinta.

2/6 Occorrente

  • Barre di acciaio
  • Ferri e staffe
  • Sponde di legno
  • Malta cementizia

3/6 – Analizzate la comunità forzosa del muro di cinta

A prescindere dal tipo di muratura, il muro di cinta deve essere idoneo ad impedire gli scavalcamenti, al fine di rispettare il principio della protezione della proprietà. Il soggetto che lo costruisce, ne è dunque proprietario, ma il nostro codice civile attribuisce una comunione forzosa ai muri di confine fra due proprietà, esistendo la presunzione di indivisibilità. Infatti, ognuno dei proprietari non è ritenuto proprietario della facciata prospiciente la sua proprietà, bensì sia l’intero muro che il terreno ad esso sottostante si intendono di appartenenza pro quota di entrambi. Questa rappresenta una discriminante molto importante, in quanto sancisce che per un qualsiasi intervento di rinforzo del muro, ambedue i proprietari saranno chiamati ad intervenire per il finanziamento dei lavori necessari.

4/6 – Dividete le spese tra i diversi proprietari

Ciò premesso, nel caso di lavori di manutenzione del muro divisorio, le spese relative sono dunque a carico di ambedue i proprietari, in misura uguale, se separa due caseggiati che abbiano la stessa altezza, due appezzamenti di terreno adeguatamente recintati, oppure giardini, cortili ed orti. Se i lavori di consolidamento del muro divisorio si sono resi necessari a motivo di scarsa manutenzione di uno dei proprietari o causati da danni per lavori effettuati da uno di essi, il responsabile sarà tenuto a sostenerne le spese.

5/6 – Ottenete le autorizzazioni edili

Nel momento in cui si rende necessario l’intervento di manutenzione ed uno dei due proprietari non volesse partecipare alle spese, può legittimamente sottrarsi, purché tale rinuncia (estesa anche al terreno sottostante al muro stesso) venga operata per iscritto e formalizzata presso un notaio, il quale provvederà a trascriverla nel Registro dei beni immobili. Per i requisiti evidenziati nei passi precedenti, il muro di cinta non ha bisogno di particolari autorizzazioni, nel caso di interventi di manutenzione. Pertanto, una volta individuata l’appartenenza della proprietà, si potrà scegliere ed incaricare una ditta autorizzata ai lavori edili, che ne curi il consolidamento e ne ripristini le caratteristiche originarie.

6/6 – Effettuate il rinforzo del muro di cinta

Dopo aver esaminato gli aspetti tecnici relativi al rinforzo di un muro di cinta, ecco come intervenire per effettuare l’intervento vero e proprio. Per prima cosa, occorrerà praticare dei tagli nel muro, per consentire di inserire delle barre di acciaio, che dovranno essere collocate n corrispondenza delle fughe di malta. Poi bisognerà inserire all’interno della struttura, dei ferri e delle staffe per formare un’armatura di rinforzo più solida. In particolare, i ferri e le staffe dovranno essere posti in senso orizzontale in corrispondenza dei tagli e in senso verticale nella “testa” del muro. Create poi dei pilastrini sulle estremità della muratura e provvedete al riempimento di malta strutturale all’interno di alcune sponde di legno, le quali dovranno formare il cassero del muro. Chiudete infine tutti i tagli con dell’altra malta strutturale. In questo modo riuscirete a rinforzare ancor di più la struttura.

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