Come riparare l’impagliatura di una sedia

  • 20 04 2017

1/5 – Introduzione

Tutte le sedie sono delicate e quando sono rotte, vengono buttate nella spazzatura comune e ne vengono acquistate delle nuove invece di riparate. Ormai di sedie antiche non esistono più, se non nei musei etnologici, oppure nei soggiorni impolverati dei anziani o nelle cantine di chissà quale casolare abbandonato. Ma se vi capita di possedere una sedia impagliata, sarebbe meglio non buttarla, ma ripararla per due ovvie ragioni: sono dei testimoni importanti di un’era passata e poi ripararle è molto più facile di quello che sembra. Alla fine dopo che le avete riparate potete anche decorarle, rendendole più belle di prima. Nella seguente guida, passo dopo passo, vedremo come riparare l’impagliatura di una sedia.

2/5 – Carteggiatura

Bisogna ricordate che esistono due metodi: il primo consiste nel carteggiate la sedia con carta vetrata sottile e, se necessario, passare anche un antitarlo. Fatto questo potete benissimo avvolgere la sedie con della pellicola per 10-15 giorni. Il secondo modo richiede però molto più tempo. Consiste nell’utilizzare il gasolio come sostituto dell’antitarlo e chiudere il tutto con una grande busta di plastica; dopo potete riaprirla in 20 giorni. A questo punto potete utilizzare l’antitarlo, iniettandolo nei buchi della sedia, richiudendola nel “bustone” per altri venti giorni.

3/5 – Pulitura

Ci sono tre modi per procedere alla pulitura. Potete stendere un colore acrilico (lo scegliete voi ovviamente) sull’intera superficie della sedia, fate asciugare e lucidate il tutto con un semplice panno di lana. In alternativa, potete comprare uno sverniciatore e una retina per pulire i residui della vecchia vernice, utilizzando un poco di impregnante dello stesso colore della sedia e un poco di vernice trasparente. Infine è possibile utilizzare della ceralacca.

4/5 – Decorazione

Per decorarle infine dovete stendere una quantità di missione e, attendendo il tempo necessario. Applicate delle foglie di oro finto chiamate “orone”. Fatto ciò, potete passarvi sopra con un batuffolo di cotone (o magari usando solo le vostre mani) per eliminare tutte le bolle d’aria presenti. Infine prendete un pennello asciutto e, con esso, togliete via le eccedenze. Ci sono numerose tipologie di impagliature, andiamo da quella più classica a quella più moderna. Sicuramente una delle più importanti è quella a “spicchi” realizzata specialmente nella zona Toscana. Molto utilizzata dai contadini costruita con foglie di mais. A scacchi quella sicuramente più conosciuta, realizzata sempre con foglie naturali intrecciata a scacchi.

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