Come Scegliere il proprio saldatore per circuiti stampati

1/7 – Introduzione

Per piccole e veloci riparazioni di componenti elettrici, lo strumento di base è il saldatore. Questo è lo strumento grazie al quale si riesce a portare la lega di stagno dallo stato solido a quello di fusione, così da poter collegare due fili di rame tra loro, inserire un componente elettrico in una scheda, oppure congiungere una pista elettrica in una scheda che ha avuto un’interruzione. È composto da una punta di rame che viene riscaldata da una resistenza interna la quale è alimentata dalla corrente elettrica. La potenza del saldatore dipende dalla capacità di questa resistenza. Vediamo quindi insieme come scegliere il proprio saldatore per circuiti stampati.

2/7 Occorrente

  • Tempo libero

3/7 – Pulire la punta del saldatore

È molto importante tenere la punta del saldatore pulita per evitare che il riscaldamento non sia uniforme sulla superficie di rame, rendendo così complicata la saldatura. Per pulirla basta attaccare il saldatore. Quando la punta sarà ben calda, pulitela con un fazzoletto di carta tenuto chiuso e bagnato con dell’acqua. Se la saldatura assume una forma tondeggiante vuol dire che è stato utilizzato troppo stagno. Se nel punto in cui avete utilizzato il saldatore lo stagno diventa opaco vuol dire che il tempo della saldatura è stata troppo lunga. In entrambi i casi conviene rifare la saldatura: per togliere la saldatura vecchia basta usare una pompetta ad aspirazione apposita.

4/7 – Scegliere la potenza del saldatore

Per piccoli lavori, un saldatore a manopola con potenza tra 15W e 30W è più che sufficiente; c’è pure la possibilità di prenderne uno con pulsante in grado di regolare la potenza a seconda del lavoro che si desidera eseguire. Il prezzo è inferiore ai venti euro e si possono trovare nei negozi di ferramenta o elettronica. Per un uso più frequente, invece di acquistare il solo saldatore, è raccomandabile prendere una “stazione saldante” composto da saldatore, porta-saldatore, spugnetta e un regolatore di temperatura per un utilizzo più preciso dello strumento.

5/7 – Utilizzare il supporto

La saldatura si fa avvicinando il filo di stagno, tenuto su una mano, e il saldatore, tenuto sull’altra mano sulla giunzione, in cui si vuole effettuare la saldatura. Per facilitare il lavoro si può tranquillamente utilizzare un supporto denominato “terza mano”, che grazie a due pinzette – e a volte anche una lente di ingrandimento – permette di tenere ferma la scheda o i fili su cui saldare eseguendo così l’operazione con maggiore facilità. Nei negozi di elettronica si possono trovare i rotoli di stazio: per i lavori utili a voi il diametro del “filo di stagno” deve variare tra i 0.6 mm e 1.5 mm. Diametri maggiori richiedono potenze maggiori del saldatore e maggiore abilità nel saldare.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • Se la saldatura assume una forma tondeggiante vuol dire che è stato utilizzato troppo stagno.
Riproduzione riservata