Come scegliere lo stagno per le saldature

1/6 – Introduzione

Quante volte ci ritroviamo a fare lavori fai da te e bricolage senza incorrere a specialisti del settore? Molti lavori, grazie ai giusti attrezzi, son possibili anche se non siamo grandi esperti. Scopriremo in questa guida come scegliere lo stagno giusto per le saldature, a seconda delle operazioni da eseguire. Ponendo attenzione infatti a ciò che dovremo fare, i risultati saranno ottimali ed eviteremo di sprecare una grande quantità di stagno. Ricordiamo che l’operazione di saldatura consiste nell’unire due materiali solidi grazie alla fusione. Il risultato sarà duraturo nel tempo. È un procedimento utilizzato in moltissimi campi dell’ingegneria, da quella meccanica a quella chimica e può essere effettuato sia su componenti piccoli (ad esempio quelli elettronici) che su strutture molto grandi (come le strutture metalliche a supporto dei ponti). Ricordiamoci sempre, se lo facciamo in modo “casalingo”, di proteggerci sempre.

2/6 Occorrente

  • saldatore
  • stagno
  • pezzo da lavorare

3/6 – Decidere quale dei due tipi di stagno

Innanzi tutto troviamo lo stagno facilmente reperibile in qualsiasi negozio di ferramenta, fai da te e bricolage. Sono solitamente in vendita due tipi di stagno: quello costituito da fili puri di stagno, ed un secondo che ha anche un flussante al centro. Il flussante è un prodotto chimico che permette di preparare la superficie alla procedura di saldatura. Se possiamo decidere noi, cerchiamo di scegliere sempre il secondo poiché anche il primo tipo, con i fili puri di stagno, potrebbe richiedere l’uso di un flussante da prendere successivamente a parte.

4/6 – Scegliere lo stagno giusto!

Attenzione, come premettevo, a seconda del lavoro che dovrete eseguire, sceglierete lo stagno giusto. Infatti, il lavoro di saldatura effettuato su componenti elettrici, richiede un diverso genere di stagno che non si trova in un classico negozio di ferramenta o fai da te, ma in negozi direttamente di componenti elettronici. Infatti si tratterebbe di un diverso genere di stagno risultante più costoso dovuto alla lega che ha il 40% di piombo ed il 60% di stagno mentre nell’anima è presente una sostanza che serve a disossidare.

5/6 – Definire il diametro di filo di stagno

Quando iniziate l’operazione di saldatura, verificate che la temperatura del saldatore sia quella definita e consigliata per il tipo di flussante per evitare ogni tipo di “malinteso” che possa compromettere l’operazione stessa. A questo proposito: esistono 5 tipologie di flussante. Il diametro del filo di stagno deve avere un valore fra 0,4 mm e 1 mm. Se siamo alle prime armi, meglio chiedere consiglio all’addetto della ferramenta oppure del negozio elettronico. In modo da essere certi di eseguire il lavoro indicato nel miglior modo possibile a seconda del risultato e della durata nel tempo.

6/6 – Punta saldatore massimo 380°

Dobbiamo fare attenzione a non rovinare il materiale di rinforzo che si trova sulla superficie e dobbiamo evitare il più possibile di grattare la punta del saldatore. Questo genere di stagno deve essere lavorato tenendo la punta del saldatore ad una temperatura non superiore ai 380° tenendo conto anche lo spesso dei componenti. Infatti possibile che su componenti particolarmente grossi dobbiate tenere una più elevata temperatura e comunque evitate sempre di tenere a lungo una temperatura elevata poiché potrebbe rovinarsi la punta del saldatore.

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