Come umidificare l’aria con metodi casalinghi

1/8 – Introduzione

Tenere sotto controllo la qualità dell’aria all’interno del nostro appartamento è fondamentale: che sia estate o inverno, l’aria troppo secca può rappresentare un problema per la salute (problemi respiratori come l’asma; fastidi alle mucose nasali, soprattutto per chi soffre di rinite; secchezza della pelle, oltre a una spiacevole sensazione di disidratazione). Oltre ad avere effetti negaticvi sulla salute, danneggia persino il mobilio in legno e il parquet. L’umidità dell’aria consigliata dovrebbe mantenere un valore compreso tra il trentacinque e il cinquanta per cento. Come raggiungere e mantenere, quindi, questi valori ottimali? Un umidificatore fai da te rappresenta un’ottima soluzione, ma ci sono anche metodi per umidificare l’aria con metodi casalinghi.

2/8 Occorrente

  • Essenza di Eucalipto
  • Umidificatori per termosifoni
  • Diffusore
  • Oli essenziali
  • Sottovasi rettangolari in plastica
  • Piante Sansevieria

3/8 – Regolare il riscaldamento/raffreddamento della casa

Innanzitutto, non si può attuare nessuna soluzione se prima non si monitora il lavoro dell’impianto di riscaldamento/raffreddamento domestico: bisogna necessariamente regolare la temperatura del riscaldamento e del condizionatore in modo più salubre, evitando che producano aria troppo calda o troppo fredda. In tal modo si opererà per raggiungere un livello ottimale di umidità dell’ambiente. Ancora, i termosifoni domestici dovrebbero necessariamente essere provvisti delle tipiche vaschette raccogli-acqua per iniziare ad umidificare gli ambienti (soprattutto d’inverno).

4/8 – Sfruttare l’umidità del bucato o di altri tessuti bagnati

Il metodo più semplice ed economico è quello che consiste nello sfruttare l’umidità del bucato bagnato. In una camera poco usata, come il bagno, basterà stendere i panni umidi sullo stenditoio precedentemente lì posizionato: un piacevole profumo di bucato si diffonderà in tutta la stanza. In alternativa, qualsiasi tipo di tessuto bagnato può essere utile allo scopo: un asciugamano bagnato, ad esempio, può essere appoggiato sul termosifone. Il vapore fuoriuscente spingerà l’umidità del tessuto verso l’esterno.

5/8 – Utilizzare dei sottovasi con corteccia di pino

I classici sottovasi rettangolari di circa 45×15 cm (quelli di plastica rossastra, per intenderci) possono tornare utili allo scopo se abbiamo dei termosifoni in funzione. Si riempiono questi sottovasi d’acqua e vi si lasciano galleggiare all’interno dei pezzi di corteccia di pino; l’intero sottovaso va poi appoggiato sul termosifone. Le fragranze liberate dalla corteccia, sospinte dal lavoro del termosifone, profumeranno l’aria per tutta la durata dell’evaporazione. Si possono aggiungere in alternativa delle gocce essenziali, facilmente reperibili in erboristeria o al supermercato, specialmente se all’eucalipto o alla lavanda: oltre a profumare la stanza, sono eccezionalmente rilassanti e indicati per la loro delicatezza nei confronti dell’apparato respiratorio.

6/8 – Utilizzare dei diffusori di oli essenziali

Gli oli essenziali possono essere utilizzati anche mediante dei pratici diffusori: questa è un’altra soluzione molto gradita, anche grazie alla decisa fragranza risultante dalla loro nebulizzazione nell’aria. Si aggiunge all’acqua nel diffusore una goccia d’olio per ottenere una lieve profumazione, quindi si lascia lavorare il diffusore disperdendo nell’aria la mistura scelta; è comunque consigliabile sospenderne la nebulizzazione di notte per evitare una concentrazione di profumo troppo elevata (che creerebbe altri tipi di fastidi), o comunque impostare il diffusore in modo che tra una nebulizzazione e un’altra trascorra un intervallo di tempo sufficiente a smaltire la fragranza precedentemente liberata. In vendita si trovano anche economici umidificatori d’ambiente che generano un leggero vapore perenne più tollerabile, consigliato se l’effetto nebbiolina risultante non è percepito come fastidioso.

7/8 – Utilizzare delle piante umidificanti

Per fortuna, la nostra natura si rivela nostra amica anche in situazioni domestiche: piante come quelle del genere delle Sansevieria (appartenenti alla famiglia della Agavacee), originarie delle Indie e dell’Africa tropicale, sono organismi capaci di produrre un’enorme quantità di ossigeno e umidificare l’ambiente, oltre ad emanare un odore molto dolce e gradevole. Oltre ad essere generalmente molto belle da vere, necessitano anche di poca acqua e sono di dimensioni contenute.

8/8 – Effettuare un ricambio d’aria in casa

La vita in casa produce una serie di conseguenze anche potenzialmente dannose: il monossido di carbonio derivante dall’uso del gas, il rilascio di formaldeide da parte di vernici e detersivi, l’ozono prodotto da alcuni elettrodomestici, fino ad arrivare a muffe, funghi e batteri vari. È caldamente consigliato, quindi, far arieggiare la casa per migliorarne le condizioni di vita al suo interno: quando il clima lo permette, e preferibilmente al mattino, aprire le finestre e le porte della casa per un lasso di tempo che va dai cinque minuti (se d’inverno) ai trenta minuti (se d’estate), poi richiudere. Eventuali periodi di tempo di ricambio d’aria troppo prolungati finirebbero per disperdere l’energia e il calore accumulato, il che significherebbe subire un danno economico a causa della necessità di maggiore riscaldamento, soprattutto d’inverno.
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