Come utilizzare la resina bicomponente

1/5 – Introduzione

Tra i materiali più versatili e interessanti, la resina bicomponente artificiale trova il suo posto d’onore. Si tratta di un materiale viscoso, resistente termicamente, simile nell’aspetto alla mirra, all’incenso e ad altri innumerevoli composti liposolubili reperibili in natura. Il campo di applicazione, come la gamma tipologica (epossidiche, fenoliche, acriliche, poliuretaniche e vinil-estere) è molto vasto e va dalle impermeabilizzazioni ai rinforzi strutturali, dagli ancoraggi alle sigillature, fino ad arrivare alla riproduzione di oggetti, per colata, su stampi in gomma siliconica. Nonostante le sue molteplici funzioni, comunque, restano sommariamente invariate la modalità di ottenimento e le possibilità di utilizzare questo materiale, fondate sulla miscelazione di due componenti, la resina e l’indurente, capaci di dar origine ad un composto stabile, dalla finitura lucida e compatta.

2/5 – Concentrarsi sulla preparazione dello stampo

Tra le svariate tipologie di resine in commercio, analizziamo l’utilizzo di quelle poliuretaniche, le più adatte alla riproduzione di oggetti per colata in stampi. Innanzitutto, concentriamoci sulla preparazione dello stampo, valutandone la compatibilità chimica e fisica con la resina e ricorrendo eventualmente a distaccanti e vernici turapori. Sia i distaccanti che le vernici turapori impediranno che la resina si incolli allo stampo. I distaccanti generalmente vanno applicati su superfici in legno o metallo, mentre le vernici turapori su quelle porose. Con lo stampo ormai pronto, possiamo passare alla preparazione della miscela: la resina e l’indurente, che dovranno essere miscelati.

3/5 – Prestare attenzione alla miscelazione

La miscelazione è un passo molto importante al fine di ottenere un composto a regola d’arte. Versati i due prodotti all’interno di un contenitore, dobbiamo mescolare lentamente fino a ottenere un composto omogeneo. Qualora le resine fossero trasparenti e incolore, noterete una quasi immediata opacizzazione, indizio di una mescolazione bene avvenuta. In entrambi i casi, sia che si utilizzino miscele incolori o colorate, saranno visibili dei filamenti, che dovranno scomparire mano a mano che prosegue la mescolazione.

4/5 – Eseguire la colata

Il passo che segue, prevede la delicata fase di colata. Adesso dobbiamo evitare bruschi movimenti ed eccessive vibrazioni. Le resine poliuretaniche, solitamente, induriscono a temperatura ambiente in 30-60 minuti, anche se, il tempo di lavorazione è ridotto a soli 4-5- minuti. Nel caso si vogliano ridurre i tempi di indurimento, si consiglia di preriscaldare lo stampo ad una temperatura di 40-60°C. Versiamo dunque con molto lentamente il nostro composto, cercando di evitare che si formino bolle e spazi d’aria tra esso e la superficie dello stampo.

5/5 – Eseguire la colorazione e l’assemblaggio

Pronti gli oggetti, è possibile passare alle fasi di colorazione ed assemblaggio, sfruttando al massimo la versatilità e la semplicità di questo fantastico materiale. Si raccomanda di conservare i componenti in un luogo asciutto e a una temperatura che sia superiore ai 20-25°C, in modo da evitare la cristallizzazione dell’indurente. Nonostante tutte le attenzioni, comunque, le resine hanno una durata complessiva non superiore ai 6 mesi dalla data di produzione.

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