Errori da evitare nell’innesto a omega

1/6 – Introduzione

Gli innesti nel giardinaggio sono diversi ed ognuno specifico per un determinato tipo di albero; infatti, se ad esempio abbiamo una vite ed intendiamo praticare questa operazione, utilizziamo la tecnica definita “a omega”. Nello specifico prevede l’uso di due pezzi (marza e portainnesto), aventi lo stesso diametro e con un’angolazione pari a 45 gradi. Nei passi successivi di questa lista, vediamo dunque nel dettaglio, come procedere e quali sono gli errori da evitare nell’innesto a omega.

2/6 – Scegliere rami di diversa natura

Quando si pratica un innesto ad omega e lo stesso dicasi anche per le altre tipologie, è importante evitare di scegliere rami di diversa natura; infatti, devono avere la stessa composizione cellulare e quindi non appartenere a due ceppi diversi, il che significa sfruttare per l’innesto di un albero i suoi stessi rami, proprio per favorire un perfetto attecchimento tra le parti.

3/6 – Unire due rami senza rispettare la polarità

Un altro errore da evitare nella tecnica di innesto a omega, è quello di unire due rami senza rispettare la polarità; infatti, il risultato non è soddisfacente poiché la pianta si sviluppa molto debole, e quindi il lavoro accurato viene del tutto vanificato. In sintesi significa che la parte tagliata di un ramo, deve necessariamente essere fissata sul moncone dell’altro che si trova sulla corteccia.

4/6 – Praticare l’innesto nel periodo non adatto

Una raccomandazione anch’essa importante, è quella di evitare di praticare l’innesto a omega nel periodo non adatto; infatti, proprio nel caso della vite, va eseguito nei mesi compresi tra ottobre e novembre quindi in pieno autunno, mentre in altre tipologie di viti come ad esempio quella “canadese” subito dopo l’estate.

5/6 – Intaccare la corteccia durante il taglio

Quando pratichiamo un taglio su dei rami per poterli utilizzare poi per l’innesto a omega, è da evitare l’errore di intaccare la corteccia. Questo accorgimento, si rivela fondamentale per la sopravvivenza della pianta stessa, poiché l’asportazione della naturale copertura, può farla ammalare a causa di attacchi di afidi, e nel contempo c’è il rischio che diventi improduttiva.

6/6 – Eseguire un taglio non netto

Eseguire un taglio non netto, quindi utilizzando attrezzi che non hanno una lama perfetta e magari presentano anomale dentellature, significa non far attecchire l’innesto a omega come si deve. Il taglio infatti, deve necessariamente essere a 45 gradi, utilizzando attrezzi come la cesoia ben sterilizzati, e poi subito dopo la parte va adeguatamente ricoperta con dei fili di rafia, per evitare pericolose infezioni e conseguenti attacchi di afidi.

Riproduzione riservata