5 regole per coltivare l’ulivo

1/7 – Introduzione

Le 5 regole per coltivare l’ulivo si possono tramutare in 5 “S”: sole, sassi, solitudine, siccità e silenzio.
Le zone ideali per coltivarlo sono quelle marittime dell’Italia meridionale caldo e con clima mite di cui necessita questa pianta. Anche al nord, però, esistono varietà di ulivo. Questa pianta è inoltre sensibile alle temperature, che non devono scendere sotto i -5 C ed altitudini non superiori agli 800 metri. Inoltre, l’ulivo non tollera l’umidità ed i ristagni di acqua, mal tollera i terreni acidi e con pH inferiore a 5.

2/7 – Impianto dell’ulivo

Per interrare l’ulivo la stagione propizia è l’autunno. In questo mese il terreno è ben assestato dalle piogge e consente una migliore tenuta della pianta. Bisogna scavare un buco proporzionato alle sue dimensioni. Ad esempio se lo avete acquistato in un vaso, il buco dovrà essere poco più grande di questo vaso. Dopodiché, chiuso il buco con la terra, aggiungerete cenere e letame.

3/7 – Annaffiatura dell’ulivo

Dopo aver interrato l’ulivo bisogna procedere con l’annaffiatura. Dopo un mese vedrete se l’attecchimento è andato a buon fine, perché noterete crescere i germogli ed una corteccia verdeggiante.. Invece, se la corteccia sarà paglierina dovrete rimuoverlo e sostituirlo dato che ciò significa che l’impianto non è andato a buon fine.

4/7 – Posizionamento dell’ulivo

Come già detto, una delle 5 “S” dell’ulivo è il silenzio. Quindi per il posizionamento dell’impianto bisogna prediligere luoghi isolati. Zone marittime e collinari sono l’ideale in assoluto, purché silenziose, appartate in luoghi solitari con terreni secchi e sassosi, nonché assolati.

5/7 – Potatura dell’ulivo

Per la potatura, il primo anno l’ulivo necessita la recisione lungo il troco di rametti, gemme e il diradamento dei germogli sui rami principali. Dal secondo anno in poi la potatura sarà quella classica, senza però essere eccessivamente “drastici”.

6/7 – Periodo per la potatura

il periodo per la potatura è la fine dell’inverno, prima che riprenda a vegetare e non vi sia il rischio di gelate notturne. La potatura, ovviamente, sarà minima ed effettuata solamente per la forma della chioma dell’ulivo. Importante è ricoprire con apposite paste, acquistabili nei consorzi agrari, le “ferite” causate dal taglio della potatura.

7/7 – Conclusioni

Possiamo concludere dicendo che l’olio e l’albero di ulivo possono considerarsi simboli dell’Italia. L’ottimo olio e il legno di particolare bellezza rendono molto apprezzabile questa pianta. Dal legno curvo e nodoso e dalla bellezza della venatura interna, l’ulivo si presta alla creazione di piccoli oggetti quali scatole, pettini, monili e vari elementi decorativi. Tagliato in tavole tende a provocare crepe e spaccature, quindi si possono solo ottenere tavole di medio-piccole dimensione dati i molti pezzi di scarto. Da questo ne deriva il pregio. Rimane, comunque, un legno ottimo per il parquet data la robustezza, l’elasticità e la morbidezza che lo contraddistinguono.

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