Combattere La Fusariosi

1/5 – Introduzione

La fusariosi è una patologia, spesso dannosa, che colpisce diversi tipi di piante ed è determinata dallo svilupparsi di alcune specie fungine appartenenti al genere Fusarium; una parte di questi funghi, che vive comunemente nel terreno, è dunque fitopatogena, vale a dire che alcuni di essi possono essere considerati degli agenti patogeni che attaccano le piante: nello specifico, questi possono presentarsi o come degli agenti di marciumi che attaccano le radici di una pianta, o come degli agenti di alterazioni dell’apparato vascolare della medesima. Questi funghi, infatti, attaccano le piante (soprattutto quelle di pomodori, cavoli, frumento, piselli, sedano, cotone e le erbacee in genere), ne ostruiscono e deteriorano le pareti delle trachee fino a causarne, alterandone il bilancio idrico, il graduale avvizzimento e deterioramento. In questa guida si cercherà di suggerire una soluzione pratica per prevenire, combattere e, possibilmente, debellare la fusariosi dalle proprie piante.

2/5 Occorrente

  • Telo di nylon,
  • Fertilizzante,
  • Cultivar resistenti

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Prima si iniziare, è opportuno indagare su un punto fondamentale: come si manifesta la fusariosi? Il sintomo evidente che testimonia la presenza di tale malattia in una pianta è, senza dubbio, l’improvviso ingiallimento delle foglie e degli arbusti della suddetta, il quale, causando dapprima un graduale avvizzimento, porterà alla morte della pianta. Una prova dell’esistenza della fusariosi in una pianta si può avere tagliando uno dei suoi fusti: se al suo interno questo appare color marrone, allora la pianta è affetta da tale patologia. È interessante osservare in che modo le piante contraggano la fusariosi: le spore dei funghi che determinano tale malattia, come detto, sono già presenti nel terreno e possono sopravvivere in tale contesto anche per diversi anni; questi microrganismi si annidano e si sviluppano sia tra le radici sia nei fusti delle piante, sottraendo ad esse i nutrimenti necessari alla loro sopravvivenza. Se vengono infettate delle piante giovani, queste certamente moriranno in fretta, mentre per quanto riguarda quelle adulte, queste resistono maggiormente e più a lungo in quanto più resistenti, permettendo talvolta la piena maturazione dei frutti (che possono essere tranquillamente consumati), come nel caso dei pomodori.

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Una volta analizzati i sintomi e la modalità in cui la fusariosi attacca le piante, è necessario iniziare con il sottolineare il valore fondamentale della prevenzione. È di capitale importanza cercare di prevenire la comparsa di questa malattia sulle proprie piante, poiché oggi purtroppo non si dispone ancora di una cura che possa debellarla definitivamente; certo, recentemente è stato promosso l’utilizzo di alcuni fitofarmaci per la lotta contro tale patologia (come nel caso dell’immissione del farmaco Sakura per contrastare la fusariosi del frumento), ma si sa che resta comunque davvero difficile debellarla completamente.
Come prevenire la fusariosi? Per prima cosa, mantenere sempre le piante in salute e curarle correttamente al fine di renderle più resistenti, ad esempio facendo ricorso all’uso di fertilizzanti, di terricci bene nati e dando loro la giusta quantità di acqua. Non si dimentichi, inoltre, quanto importante sia l’acquisto di piante in vaso sane e robuste: per questo motivo, si ricordi sempre di rivolgersi a un vivaio di fiducia, di richiedere unicamente cultivar (dall’inglese “cultivated variety”, vale a dire la varietà di una pianta coltivata ottenuta con il miglioramento genetico) resistenti contro la fusariosi e, infine, di controllare lo stato di salute delle piante prima di acquistarle. Secondo alcuni, inoltre, un valido accorgimento consisterebbe nell’evitare un eccesso di umidità e di caldo alle piante. Concludendo, per prevenire l’insorgere di questa malattia si possono, inoltre, attuare due particolari accorgimenti: la rotazione delle coltivazioni e, infine, la lotta contro i nematodi, vale a dire dei parassiti delle piante che favoriscono l’attacco dei funghi attraverso i fori che questi producono su di esse.

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Se purtroppo l’azione preventiva contro la fusariosi non ha avuto il risultato sperato e ci si trova a fare i conti con delle piante affette da tale malattia, è necessario attuare un piano di disinfestazione. Un buon metodo per disinfestare il terreno è certamente la solarizzazione, una tecnica molto efficace, semplice da applicare e che dà ottimi risultati: in cosa consiste? Prima di tutto, si lavora il terreno in profondità, successivamente lo si livella e annaffia per bene e, infine, si ricopre il suolo con un telo di nylon trasparente, fissandolo saldamente al suolo seppellendo i bordi sotto terra. Lasciare il terreno in questa condizione per almeno cinque o sei settimane: in questo modo i microrganismi presenti nello strato più superficiale moriranno. Una volta trascorse le sei settimane, rimuovere il telo di nylon dal suolo e procedere con la semina, evitando tuttavia di rivoltare troppo il terreno o i microrganismi nascosti in profondità verrebbero portati inevitabilmente in superficie.

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