Come coltivare frutti tropicali in Italia

1/5 – Introduzione

All’interno di questa guida, andremo a occuparci di frutti tropicali. Nello specifico caso, come avrete già potuto scoprire attraverso la lettura del titolo stesso di questa guida, ci concentreremo su Come coltivare frutti tropicali in Italia. Negli ultimi anni, i frutti tropicali hanno occupato un posto praticamente fisso nelle nostre tavole. Ciò che li rende accattivanti sono soprattutto i colori vivacissimi ed i profumi intensi. Alle volte, però, l’aspetto estetico ha la meglio sul gusto: questo tipo di frutta, infatti, subisce molto la conservazione ed il trasporto attraverso i continenti. Perché allora non provare a coltivare nel nostro giardino qualche specie esotica? Laddove vi fossero le condizioni climatiche adatte, con un po’ di attenzione e qualche consiglio di questa guida potrete cimentarvi nella coltivazione di ananas, mango e papaya.

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Come abbiamo appena accennato all’interno del passo che è andato a introdurre le tematiche che svilupperemo tra poco, ora ci occuperemo di spiegarvi Come coltivare frutti tropicali in Itailia. Partiamo subito dall’ananas (Ananas comosus). Essa è una pianta che viene dall’America meridionale, ed appartiene alla famiglia delle cosiddette bromeliacee. Il frutto che ne deriva viene prodotta dalla pianta all’altezza più o meno di 1 metro. Presenta foglie lunghe e spinose, di un colore grigio-verde e porta dei fiori di colore rosso vivo. La polpa dell’ananas, acquosa e di colore giallo, è utilizzata nella preparazione di cocktails o come dopo pasto, in quanto fresca e leggermente acidula. Le condizioni ambientali ottimali per la coltivazione dell’ananas sono date dalla temperatura, che dovrebbe essere superiore ai 15 gradi, e dall’esposizione al sole. Questa pianta, infatti, ama ambienti soleggiati con buon ricambio d’aria. Possiede delle radici che non sviluppano molto in profondità, permettendoci di coltivare in vaso e rinvasare ogni due anni circa. Il terriccio indicato a questa coltivazione dev’essere costituito da sabbia e torba in parti uguali. La concimazione inizia in primavera e termina in autunno: potrete utilizzare un concime a lento rilascio che coprirà tutto il periodo indicato. In inverno, facendo attenzione a riparare bene la pianta dal vento freddo, la concimazione sarà a cadenza bimestrale, servendovi di un concime liquido.
L’ananas non necessita di potature: basterà limitarsi a rimuovere le foglie secche per scongiurare l’insorgere di problematiche.

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Il frutto del mango, invece, proviene da un albero maestoso (Mangifera indica) alto fino a 40 metri, di origine Asiatica. Ha un fusto robusto con radici che penetrano in profondità nel terreno. Pianta sempreverde, porta i fiori raggruppati in in piccoli boccioli di colore giallo e rosa. Il frutto contiene una polpa giallo/arancione dal gusto intenso. La coltivazione del mango, similmente all’ananas, dovrà tener conto delle esigenze climatiche della pianta. Quest’albero, infatti, predilige il caldo umido, tipico di zone come l’India, e annaffiature frequenti, facendo attenzione a bagnare solo quando il terreno è asciutto per evitare i ristagni d’acqua. Per quanto riguarda la messa in dimora, vi vorrei consigliare di effettuarla nel periodo primaverile o estivo. Nel periodo invernale, invece, non dovrete preoccuparvi eccessivamente, dato che non avrà bisogno di attenzioni particolari. Ha una predilezione per un terreno con caratteristiche argillose, in modo che le radici possano riuscire a svilupparsi ad una profondità consona. Per quanto riguarda l’aspetto della concimazione, invece, vi consiglio di usare un fertilizzante avente ricchezza d’azoto, andando a spargerlo per un periodo di 10 giorni, durante il periodo primaverile.

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La papaya (Carica papaya), originaria dell’America centrale, è una pianta dal fusto esile, il quale sorregge un’ampia chioma di foglie grandi e sempreverdi. Riesce a superare i 20 metri di altezza e porta fiori gialli. I frutti sono grandi, a forma allungata e di colore giallo. La polpa, gialla e zuccherina, contiene al suo interno moltissimi piccoli semi, che potrete utilizzare per cominciare la coltivazione. Essendo la papaya un albero di grandi dimensioni, questa necessita di ampi spazi per poter crescere. Come le altre due, anche la papaya ha bisogno di temperature alte, circa 25 gradi. Il miglior periodo per la semina è giugno ed il terreno più adatto è quello tendente al sabbioso. La concimazione migliore prevede l’apporto di azoto, potassio e fosforo. L’irrigazione della papaya dev’essere abbondante nei mesi estivi, cercando di pulire l’area attorno alla nostra pianta dalle infestanti, che potrebbero crescere troppo. La raccolta dei frutti avverrà circa 4 o 5 mesi dopo la fioritura nei climi caldi, più verosimilmente dopo 9/10 alle nostre latitudini.
In ultima analisi, vi vorrei vivamente consigliare la lettura di ulteriori articoli che si occupano di queste specifiche tematiche che abbiamo sviluppato nei tre passi, in modo tale che voi possiate ulteriormente approfondire i contenuti di queste argomentazioni. A tal proposito, il mio consiglio, è quello di leggervi anche questo link, davvero interessante: http://ortopertuttiblog.blogspot.it/2011/12/piante-da-frutto_27.html.
Spero che questa guida su Come coltivare frutti tropicali in Italia possa esservi utile.

5/5 Consigli

  • L’ananas ha proprietà depurative e disintossicanti.
  • Il mango è ottimo per combattere il raffreddore.
  • La papaya è antiossidante: rallenta l’invecchiamento cellulare.
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