Come Coltivare La Gipsofila

1/10 – Introduzione

La Gipsofila è una pianta proveniente dall’Asia caratterizzata da piccoli fiori bianchi e da fusti ramosi. Essa è molto apprezzata dai floricoltori, la sua semplicità la rende infatti molto versatile e al contempo estremamente raffinata. Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Cariofillacee, la stessa dei garofani, i cui cespi floreali elegantissimi, prevalentemente rosa e bianchi e dall’intaglio smarginato dei petali, trovano maggior impiego nelle bordure dei giardini, nelle composizioni di fiori freschi ed essiccati e, specialmente, nelle decorazioni per i matrimoni e degli altari delle chiese. Nell’ambito delle cerimonie nuziali si fa uso della Gipsofila nei bouquet insieme a calle e rose e nelle acconciature delle spose, non a caso questa pianta è maggiormente nota comunemente come “velo da sposa”. La Gipsofila, specie la Gypsophila paniculata, è conosciuta anche con il nome di “nebbia dei fioristi”. Dato l’aspetto etereo conferito dai fiori raccolti in pannocchie apicali, la Gipsofila viene utilizzata nelle composizioni floreali al fine di conferire un tocco di sofficità e leggerezza al lavoro. La coltivazione della Gipsofila non è particolarmente difficile, essa infatti non richiede cure particolari e risulta essere poco sensibile all’attacco dei parassiti. Inoltre questa pianta può essere coltivata anche in appartamento poiché può essere piantata in vaso. Grazie a questa guida potrete imparare come coltivare da soli la Gipsofila.

2/10 Occorrente

  • Gipsofila perenne
  • semi di Gipsofila

3/10 – La scelta della specie

Per prima cosa è bene sapere che esistono varie specie di Gipsofila, ognuna di queste si presta ad impieghi differenti ed è in grado di soddisfare diverse necessità. Le specie striscianti sono ideali per le bordure,mentre quelle a cespuglio, essendo in grado di raggiungere un’altezza compresa fra i 60cm e 150 cm, ben si prestano a proteggere dagli sguardi indiscreti. La coltivazione della Gipsofila non è difficile, in quanto non ha esigenze particolari e può essere avviata iniziando dalla semina oppure dall’acquisto di un esemplare in vaso.

4/10 – Il trapianto

Se si decide di acquistare la Gipsofila in vaso, si renderà necessario trapiantarla. La tipologia di terreno che si sceglie di usare non ha molta importanza, sebbene sia preferibile il terreno di tipo nero e acido. Occorre tenere in considerazione che la pianta di norma vegeta in modo spontaneo preferendo terreni ricchi di calcare e ghiaiosi e mal sopporta i ristagni d’acqua. Quindi si richiede di avere l’accortezza di accertarsi che il terreno sia ben drenato. Se si sceglie di comprare i semi, questi dovranno essere pianti in vaso nel mese di marzo. Il trapianto della Gipsofila dovrà avvenire quando le piantine arriveranno ad un’altezza di circa quindici centimetri. In ogni caso si consiglia di fare il trapianto prima delle fine del mese di giugno, in quanto l’attecchimento nel periodo estivo è più difficile. Poiché lo sviluppo risulta essere molto vigoroso, si dovrà tenere conto di una distanza di mezzo metro circa tra una pianta e l’altra.

5/10 – La posizione

Anche la posizione in cui si trova la Gipsofila è importante, al Sud sarà bene scegliere un luogo non troppo soleggiato mentre al Nord sarà possibile scegliere un luogo più soleggiato. In ogni caso è sempre bene tenere la Gipsofila al riparo da correnti d’aria. Sebbene la Gipsofila mostri una spiccata resistenza alle basse temperature (fino a -18°C), potrebbe essere sensibile al gelo della stagione invernale, in modo particolare se si tratta di un esemplare giovane.

6/10 – L’innaffiamento e la potatura

Le piante dovranno essere innaffiate molto frequentemente nel periodo dell’attecchimento, mentre successivamente l’irrigazione potrà essere più contenuta. La Gipsoilia è una pianta nota per riuscire a resistere alla siccità, non deve essere innaffiata direttamente sui fiori ma dal basso, verso le radici. Siccome si tratta di una coltivazione rustica, non occorre concimare anche se è preferibile fare ricorso ad un fertilizzante liquido che dovrà essere utilizzato a intervalli regolari dalla primavera all’autunno. Gli interventi di potatura non sono strettamente necessari, tuttavia se l’estetica lo richiede, è opportuno eseguirli in autunno, cioè quando la pianta non è in stato vegetativo.

7/10 – Le caratteristiche della Gipsofila

La Gipsofila possiede il singolare pregio di resistere bene alle intemperie e di essere poco soggetta all’attacco dei parassiti. Tuttavia è molto sensibile a malattie fungine e a marciumi radicali. Questi alla lunga potrebbero portare al deperimento e all’avvizzimento rapido della pianta. Per scongiurare questa evenienza occorre, in via preventiva, non irrigare abbondantemente la pianta, riducendo in questo modo al minimo i ristagni d’acqua responsabili delle problematiche suddette. Un buon metodo per capire se occorre o meno innaffiare la Gipsofila consiste nel toccare il terreno per verificarne il grado di umidità.

8/10 – L’essiccamento della Gipsofila

La Gipsofila fiorisce a metà dell’estate e diventa secca in autunno, ma le radici si mantengono vitali. Per essiccare la Gipsofila, sarà sufficiente raccoglierne dei mazzetti quando i fiori sono per la metà dischiusi. Questi dovranno essere successivamente posti in un luogo buio ed areato per circa quindici giorni avendo cura di disporli con le infiorescenze verso il basso.

9/10 – Nuovi utilizzi della Gipsofila

Abbiamo parlato di come oggi la Gipsofila venga impiegata nella decorazione delle acconciature delle spose,dei bouquet matrimoniali e nella decorazione degli altari religiosi. Oggi un utilizzo che va sempre più affermandosi tra le ragazze è quello della decorazione delle corone di laurea. Per questo scopo trovano spesso in combinazione con le rose rosse che meglio richiamano il colore dell’evento.

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