Come coltivare l’oleandro

1/5 – Introduzione

L’oleandro rappresenta un arbusto sempreverde dai fiori stupendamente colorati e, anche se la sua origine appare essere asiatica, è pressoché tipico delle aree mediterranee, in cui rallegra giardini e paesaggi con i suoi meravigliosi colori che vantano delle sfumature di bianco, rosa, rosso, lilla, giallo e arancio. Coltivare un oleandro è molto semplice, dal momento che si tratta di un genere di pianta che non necessita di avere particolari attenzioni. Per questo motivo è possibile riuscirci anche se non ha una buona dimestichezza con questo genere di attività. Leggendo i vari consigli di questa semplice ed esauriente guida spiegheremo come è possibile prendersene cura, e sarà anche possibile godere dei propri meravigliosi colori durante tutti quanti i mesi estivi. Vediamo, dunque, come coltivare l’oleandro.

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L’oleandro può essere coltivato sia in vaso che in piena terra. Logicamente, se si ha l’intenzione che il proprio arbusto si sviluppi in modo adeguato, è fondamentale fornirgli un vaso che a mano a mano dovrà essere cambiato, per fare in modo che le sue radici riescano a trovare il giusto nutrimento. Generalmente, nelle aree in cui il clima è particolarmente mite, viene messo a dimora direttamente in giardino. Invece, nell’Italia settentrionale, in cui gli inverni sono sicuramente più rigidi del previsto, si preferisce coltivarlo in vaso per porlo al riparo dal gelo durante la stagione invernale. In alternativa si può ricorrere alle serre portatili, con cui ricoprirlo durante il periodo più freddo dell’anno.

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Il periodo migliore per acquistare un oleandro è sicuramente la primavera, quando ancora non è iniziata la fase della fioritura. Dopo aver proceduto al suo acquisto, la prima operazione che deve essere effettuata è quella di provvedere a rinvasarlo per fornirgli maggiore spazio. In alternativa è anche possibile metterlo a dimora in giardino. Se si ha optato per una coltivazione in vaso, occorre sapere che la pianta non presenta delle particolari esigenze per quanto concerne il genere di terriccio, ma è buona regola procedere con una concimazione. A tal proposito, lo stallatico rappresenta l’ideale. Tutto questo serve per assicurarsi di ottenere un’abbondante fioritura. Il vaso va successivamente collocato in un angolo assolato del giardino e lo stesso discorso può essere fatto se si va a coltivare l’oleandro in piena terra. Nel caso in cui si vive nell’Italia settentrionale e si ha l’intenzione di collocarlo in giardino, è buona regola andare a selezionare un punto non soltanto soleggiato, ma anche riparato. L’ideale è rappresentato da una zona che si trova in prossimità di un muro, dal momento che qui potrà proteggersi nel migliore dei modi dal freddo invernale.

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Se si ha l’intenzione di ottenere una fioritura abbondante, è necessario procedere alla concimazione almeno una volta al mese, durante la stagione primaverile e quella estiva. Inoltre si deve provvedere ad un’accurata annaffiatura. In vaso dovrebbe ricevere l’acqua almeno tre volte a settimana, in giardino. Tutto questo dipende, ovviamente, dal clima. Tuttavia dobbiamo precisare che in estate è buona regola bagnarlo piuttosto regolarmente, ricordando che la pianta non ama particolarmente l’umidità. L’oleandro, se viene coltivato in piena terra, può raggiungere facilmente anche i due metri di altezza ed i suoi rami possono allungarsi anche in modo disordinato. Per questa ragione è consigliabile procedere, saltuariamente, ad una sua potatura da farsi in autunno, quando è terminata la fase della fioritura. Se viene effettuata la coltivazione in vaso e durante l’inverno si colloca la pianta all’interno, è di fondamentale importanza ricordarsi di collocarla in un angolo luminoso, ma in un punto in cui non giunga direttamente il sole dai vetri. Inoltre, in ogni primavera si deve assolutamente provvedere a cambiare il vaso e ad aggiungere del nuovo terriccio.

5/5 Consigli

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