Come coltivare Stephanotis da una talea

1/6 – Introduzione

La Stephanotis è una pianta originaria delle zone temperate tropicali meglio conosciuta come Gelsomino del Madagascar comprende cinque tipi di arbusti rampicanti. Può essere coltivato sia in casa che in serra. Tuttavia ricordiamo che, nonostante abbia una buona resistenza alle basse temperature, è bene controllare che la minima invernale non superi i venti gradi circa. È un arbusto sempreverde e, i rami possono raggiungere i tre metri, per cui è consigliabile sorreggerlo mediante dei supporti. Tra gli altri tipi di coltivazione consigliati, quello da una talea è il più diffuso e, generalmente viene effettuata tra aprile e giugno. Le talee prelevate dagli steli legnosi più duri sono quelle che presentano la più alta possibilità di attecchimento. Quelle morbide hanno una radicazione più lenta. Quando notiamo germogli nella terra che non producono nulla, meglio toglierli. Se disponiamo di spazio sufficiente nel nostro balcone e vogliamo inebriarci dal fresco profumo della Stephanotis non dobbiamo far altro che seguire attentamente gli utili suggerimenti che ci propone questa guida.

2/6 Occorrente

  • Guanti da giardiniere.
  • Coltello affilato.
  • Ormone radicante.
  • Vaso.
  • Tessuto o telo in plastica forato.

3/6 – Presentazione della talea

La pianta si presenta con foglie piccole, tondeggianti, di un verde intenso. Fiori bianchi e profumati che spuntano dalla primavera fino all’estate. Prendiamo il ramo e, utilizzando un coltello ben appuntito effettuiamo un taglio, subito dopo la foglia. Ricordiamo che una talea deve misurare al massimo dieci centimetri, e si preleva dalle estremità degli steli.

4/6 – Coltivazione per talea

Per accelerare lo sviluppo delle radici, potremo immergere la talea in una soluzione di ormone radicante. Dopo, per bloccare la fuoriuscita di lattice, sistemiamo l’arbusto in un secchiello con acqua fredda. Intanto prepariamo un vaso con del terriccio e un po’ di fertilizzante. Adagiamo nel suo interno il sempreverde e poi, posizioniamo il contenitore in una zona ombreggiata, senza eccessivi sbalzi di temperatura. Innaffiamo delicatamente il rampicante tramite uno spruzzino. È sufficiente bagnare il terreno quando è necessario e controllare l’area. Per prevenire il formarsi di muffa e funghi evitiamo i ristagni di acqua e, tiriamo via le foglie secche che si depositano sulla terra.

5/6 – Crescita della pianta

Sarà bene ogni tanto controllare le fasi di crescita della pianta; non mettiamola ai raggi diretti del sole e cerchiamo un angolo adatto, con un po di ventilazione e tepore. Quando incominciamo a notare i primi germogli, cominciamo ad annaffiare il gelsomino in modo regolare. Tutto questo accade solitamente dopo un anno, periodo in cui dovremo procuriamoci un vaso più alto e profondo per la prima invasatura e potatura.

6/6 Guarda il video

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