Come essiccare la legna da ardere

1/8 – Introduzione

La legna appena spaccata contiene molta acqua che rende abbastanza difficile accendere e mantenere vivo il falò. Anche se dovesse ardere, quella dal colore verde rilascia una quantità inferiore di calore, si esaurisce velocemente, creando maggior fumo e fuliggine. Una corretta essiccazione richiede tempo, dunque è meglio cominciare a preoccuparsene con alcuni mesi d’anticipo. Tuttavia, una volta tagliati i ceppi della misura adeguata e averli accatastati accuratamente, tutto quello che dovete fare è attendete che il sole e il vento facciano il proprio lavoro. Continuate la lettura per scoprire, passo dopo passo, come essiccare la legna da ardere.

2/8 Occorrente

  • Spazio all’aperto
  • Metro
  • Sega
  • Ascia
  • Ceppo
  • Superficie sollevata
  • Teli di plastica

3/8 – Spaccare la legna

Procuratevi (oppure comprate) la legna circa 6 mesi prima di quando intendete bruciarla, in modo da permettere al materiale di stagionare ed essiccarsi al meglio (tenete presente che il clima influisce sui tempi di essiccazione). A meno che la legna non sia già in ciocchi, individuate un grande spazio esterno dove tagliarla e dove poter maneggiare senza problemi una sega e/o un’ascia. Scegliete un suolo piano e uniforme per avere stabilità mentre lavorate, accertandovi che nei dintorni non ci siano persone e animali. Per capire di che dimensione devono essere i ciocchi, misurate le dimensioni del camino e sottraete 8 cm dal valore ottenuto, in larghezza o in lunghezza, in base a come inserirete i ciocchi. Usate questo valore per misurare il tronco e tracciare dei segni sul legno. Suddividetelo in pezzi di uguale lunghezza, utilizzando un’ascia o una sega. Appoggiate un cilindro sopra di esso con il lato tagliato rivolto verso l’alto e tagliate o spaccate il cilindro a metà, muovendo l’arnese dall’alto verso il basso. Ripetete con le due metà che avete ottenuto fino ad avere i ciocchi delle dimensioni desiderate. Spaccate ogni cilindro a metà almeno una volta, anche se il camino può accoglierlo interamente.

4/8 – Accatastare la legna

Ora che avete tagliato tutta la legna, dovrete accatastarla in un luogo. Deve trattarsi di uno spazio quasi mai in ombra e con un buon ricambio d’aria. Se possibile, cercate di impilare il legno in una singola fila, con le estremità tagliate esposte alle correnti d’aria più forti. Cercate di seguire questa tecnica invece di fare più file, per consentire alla legna di ricevere la stessa quantità d’aria. Se l’area a disposizione non consente questo metodo, distanziate le file quanto più possibile per favorire la ventilazione. Tenete la legna un po’ sollevata dal suolo, per evitare che marcisca per via dell’umidità. Usate del materiale che non assorba acqua, come il cemento o una griglia ottenuta con pali collocati in orizzontale, oppure usate dei sostegni in legno, come pallet. Accertatevi che la superficie sia livellata al meglio per accatastare i ciocchi in modo sicuro. Se avete scelto dei sostegni in legno, rivestiteli con teli di plastica o materiale simile, per evitare che l’umidità si riversi nella catasta.

5/8 – Costruire i sostegni laterali

Come prima cosa, cominciate ad accatastare i ciocchi allineando la legna tagliata sulla superficie rialzata seguendone la lunghezza. Collocate ogni pezzo in modo che le estremità tagliate siano tutte rivolte verso la stessa direzione. Create un secondo strato di ciocchi a entrambi i lati della fila, sistemandoli perpendicolarmente. Continuate ad accatastarli ai lati, alternandone il verso per creare delle “pareti” solide. Interrompete il lavoro quando la catasta raggiunge l’altezza di 120 cm, in modo che la parte alta della pila non superi la testa di una persona, nel caso crollasse. Cominciate il secondo strato accatastando la legna fra i due supporti laterali. Orientate i ciocchi in modo che le estremità siano tutte rivolte nello stesso verso, così come lo strato di base, incastrando ogni pezzo nel punto di unione fra i due sottostanti. Collocate ogni pezzo per ricoprire parzialmente due ciocchi dello strato precedente. Ripetete il procedimento finché la catasta non raggiunge 120 cm, così come fatto per i sostegni laterali. Sistemate ogni pezzo con il lato della corteccia verso l’alto e utilizzate i pezzi piccoli per riempire le fessure, migliorando così la stabilità della struttura.

6/8 – Verificare il grado di essiccazione

Verificate il colore: anche se l’esatta tonalità della legna dipenda dalla varietà, non dimenticate che essa diventa più scura man mano che il materiale si asciuga. Quando la tagliate, osservatene il colore e attendete che quella relativamente bianca divenga gialla o grigiastra prima di bruciarla. Odorate l’odore di resina: quando tagliate i ceppi, avvicinatene uno al naso e inspirate in modo profondo, per prendere familiarità con l’odore della resina. Quando arriva il momento di alimentare il camino, scegliete dalla catasta, tagliatelo a metà e annusatelo: se rilascia una fragranza resinosa, riponetelo nella pila per farlo seccare ancora un po’. Osservate la corteccia: se la maggior parte si è staccata dai ciocchi, la legna può essere arsa; se, al contrario, è ancora attaccata, provate a tagliarla via con un coltello per verificarne l’alburno. Lasciate stagionare ed essiccare ancora un po’ i pezzi verdastri prima di usarli. Considerate la densità: quando tagliate la legna, fate caso al peso dei ciocchi; una volta perduta tutta l’acqua, lo stesso pezzo dovrebbe pesare di meno. Picchiettate tra loro due blocchi: se suonano “a vuoto”, significa che sono essiccati e pronti per ardere. La prova finale consisterà nel fare un falò di prova: se i pezzi grandi e i rametti non prendono fuoco, lasciate che stagionino per un altro po’ di tempo; se prendono fuoco, fate attenzione alla presenza di un suono sottile che indica acqua residua.

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8/8 Consigli

  • Se vivete in una regione particolarmente umida, prevedete una stagionatura più lunga (anche 12 mesi). Il legno particolarmente denso, come quello di olmo o di quercia, ha bisogno di più tempo.
  • Dato che la legna rimpicciolisce man mano che essicca, alcune persone preferiscono tagliare i ciocchi di dimensioni leggermente maggiori. Se siete principianti, eccedete per cautela e spaccate pezzi piccoli finché non imparate a valutare il grado di restringimento che vi potete aspettare.
  • Dato che la corteccia trattiene l’umidità all’interno della legna, è fondamentale esporre all’aria la maggiore quantità possibile di durame e alburno. Per accelerare i tempi di essiccazione, tagliate i ciocchi in pezzi più piccoli del necessario. Inoltre, fate in modo che i ciocchi abbiano dimensioni differenti. Tagliate dei pezzi piccoli che brucino in fretta e blocchi più grandi che durino a lungo.
  • Evitate le zone soggette ad allagamenti, scarichi dell’acqua e/o accumuli di acqua stagnante. Consultate gli almanacchi o le stazioni meteo per conoscere la direzione dei venti prevalenti della vostra regione. Se vivete in una zona collinare, sappiate che i venti si muovono in entrambe le direzioni lungo la pendenza.
  • Non dimenticate di creare dei fori di drenaggio nei teli di plastica, affinché l’acqua non ristagni sopra il telo.
  • Valutate se potete lasciare la catasta esposta oppure se preferite proteggerla dalla pioggia. Se optate per la prima soluzione, usate un telo di plastica nera o trasparente. I materiali neri assorbono il calore e accelerano l’evaporazione, quelli trasparenti lasciano passare la luce solare. A meno che nella vostra regione piova molto e/o la stagione di essiccazione sia molto breve, lasciare la catasta esposta dovrebbe consentirvi di avere la legna da ardere in tempo per quando ne avrete bisogno.

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