Come fare l’elettrolisi dell’acqua

1/6 – Introduzione

L’elettrolisi dell’acqua, letteralmente “elettricità” e “divisione”, è il termine con cui si descrive il fenomeno attraverso cui, grazie all’apporto di energia elettrica, l’acqua viene scomposta dei due gas che la compongono, ovvero l’idrogeno e l’ossigeno. Ma ora basta con la teoria, veniamo alla pratica: vediamo come fare. Continuate a leggere e vi illustrerò sinteticamente tutti i passaggi necessari affinché riusciate a produrre correttamente un processo di elettrolisi dell’acqua.

2/6 Occorrente

  • trasformatore da 4,5 volt
  • due fili elettrici
  • un vasetto di vetro con apposito tappo in plastica
  • acqua
  • bicarbonato di sodio
  • plastilina
  • due mine di matita

3/6 – La teoria

La formazione di potenziale elettrico a contatto con l’acqua fa provoca la comparsa di ioni positivi, che vengono attratti dall’elettrodo negativo (detto catodo), e di ioni negativi, comprendenti gli ioni di idrossido, che si spostano invece nella direzione dell’elettrodo positivo (detto anodo). Quando si raggiunge una differenza di potenziale sufficiente, avviene l’elettrolisi, dove l’ossigeno gassoso è prodotto dal gas all’anodo e l’idrogeno dal catodo. Nel momento in cui si esegue il processo di elettrolisi dell’acqua, solitamente è necessario diluire in essa di composizioni saline, in modo da ridurre al minimo la perdita di potenza di pilotaggio della corrente elettrica che attraversa la soluzione. Tuttavia, la presenza di tale soluzioni saline nell’acqua non è un requisito fondamentale perché l’elettrolisi avvenga.

4/6 – La procedura

Prima di tutto, provvedete a creare due fori nel tappo di plastica del vasetto che vi siete procurati, nel quale infileremo poi i due cavi elettrici. Per questa operazione potete utilizzare la punta di un paio di forbici o di una lama sufficientemente appuntita. I due fori che creerete dovranno essere ricoperti con la plastilina in modo ermetico, senza lasciar passare aria. Gli altri due estremi dei cavi devono esserei in contatto fra loro attraverso la batteria per far sì che il processo avvenga correttamente. I fili all’interno del vasetto dovranno essere invece saldati alle due mine di matita in modo completo, disposti parallelamente con la testa opposta e divisi da un pezzo di legno. Giunti a questo punto, potete cominciare a riempire il vasetto di vetro con dell’acqua e del bicarbonato di sodio. Ciò significa che un filo deve essere collegato a un polo negativo (più lungo), mentre l’altro a quello positivo (più corto).

5/6 – In conclusione

Il passo successivo, ovvero quello finale, consiste nel chiudere il barattolo e collegare i due fili elettrici alla batteria; in questo modo, si otterrà la scomposizione tra l’idrogeno e l’ossigeno. Noterete dopo qualche istante la comparsa di gas all’interno del barattolo: significa che avete eseguito l’operazione in modo corretto.

6/6 Consigli

  • Dopo l’ultimo passaggio attendete almeno due o tre ore affinché il processo si possa notare a occhio nudo.
Riproduzione riservata