Come piantare un arancio

1/7 – Introduzione

Le piante sono esseri viventi e rappresentano una componente essenziale del nostro ecosistema, e che attraverso la fotosintesi clorofilliana convertono l’anidride carbonica in ossigeno. Anche quelle da frutto come ad esempio l’arancio che appartiene alla famiglia delle Rutacee, merita degli approfondimenti in modo da sapere come coltivarlo in un giardino. In riferimento a ciò, ecco dunque una guida con alcuni utili consigli su come piantare un arancio.

2/7 Occorrente

  • Seghetto alternativo
  • Terriccio
  • Concime
  • Vanga e zappa
  • Sabbia
  • Alberello d’arancio

3/7 – Scegliere il luogo adatto

L’arancio come gran parte degli agrumi, trova l’ambiente ideale di coltivazione in un giardino con una temperatura compresa tra i 20 e i 30 °C. Tuttavia è in grado di resistere a climi molto freddi, ma non inferiori allo zero. In caso invece di temperature troppo basse o troppo alte l’arancio soffre notevolmente, rischiando di non sopravvivere. Nella stagione primaverile, dovete effettuare la messa a dimora della vostra pianta. Prestate il massimo dell’attenzione nella scelta del luogo adatto per piantare l’arancio. Quest’ultimo si trova particolarmente bene in circostanze di climi soleggiati e poco ventilati. Per tale motivazione, necessita di una lunga esposizione al sole, compresa tra le otto e le dodici ore giornaliere.

4/7 – Scavare una buca

Per iniziare eseguite lo scavo di una buca profonda circa 50 centimetri, dopodichè sul fondo aggiungete uno strato di sabbia per facilitare la penetrazione delle radici. A questo punto riempite nuovamente la buca con la terra che avevate precedentemente asportato, aggiungendo magari del terriccio fresco acquistato in un vivaio. Adesso irrigate con dell’acqua per fare aderire la terra alla zolla in cui si trova la pianta. Sappiate inoltre che il terreno dovrà essere soffice, perfettamente drenato e ricco di sostanze organiche. Magari cercate di gestire un ciclo di concimazione che possa favorire lo sviluppo e la crescita della pianta stessa. In particolare, potrete eseguire la prima concimazione dopo circa 2 settimane dal trapianto. Nel caso di piante giovani invece non esagerate con le dosi di concime; infatti, sono sufficienti circa 200 grammi per ogni pianta. Quando quest’ultima diventerà grande, potrete incrementare la dose fino a 1 kg. Ricordate inoltre di irrigare regolarmente la pianta, evitando gli eccessi che possono comprometterne la produzione e far marcire l’apparato radicale.

5/7 – Somministrare i concimi adatti

Prima di piantare un arancio, ricordate che esistono diverse varietà ed ognuna con un’epoca di maturazione precoce o tardiva. Pertanto bisogna sapere in quale stagione raccogliere i frutti; infatti, ad esempio le varietà Navelina e Washington sono precoci e maturano nel mese di dicembre, mentre quella Moro è tardiva e i frutti maturano da gennaio a marzo. Detto ciò, ci sono altre importanti cose da sapere per ottenere una fruttificazione adeguata di un arancio. Nello specifico si tratta di periodici interventi di manutenzione fino a quando raggiungono l’età adulta, ovvero la somministrazione di concimi adatti proprio per questa tipologia di albero.

6/7 – Pulire i succhioni dei rami

Per quanto riguarda le manutenzioni straordinarie di un arancio, queste sono subordinate al tipo di crescita; infatti, in genere producono la maggior parte dei rami subito dopo lo stallo invernale. Inoltre per ottenere il top dal punto di vista della fruttificazione, è necessario che siano ben diradati tra loro e possibilmente di tipo decrescente. In un arancio di media età periodicamente conviene pulire soltanto i succhioni facilmente visibili su ogni singolo ramo, mentre una volta diventata adulto è necessario intervenire con una potatura.

7/7 – Eseguire la potatura

Quasi tutte le specie di piante arbustive necessitano di una potatura almeno una volta all’anno, ed anche l’arancio la richiede poiché è essenziale per favorire lo sviluppo di nuove gemme apicali. Per eseguirla correttamente, bisogna dunque eliminare i rami che crescono in lunghezza, per cui con un seghetto alternativo è importante ridurla, lasciando comunque su ogni singolo ramo almeno tre gemme apicali attive in modo che i frutti si propaghino in larghezza.

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