Come potare le rose sfiorite

1/4 – Introduzione

A tutti quanti piacono le rose, in quanto rappresentano il simbolo dell’amore, oltre a sottolineare un grande gesto di tenerezza oppure semplicemente un momento elegante. La rosa più conosciuta e coltivata al mondo è quella rossa. Il problema di proteggere questi fiori e farli crescere in un ambito perfetto per loro sarebbe la propria preoccupazione. La rosa rappresenta una pianta che produce degli intensi fiori profumati oppure inodori, e di vari colori. Le sue foglie sono di forma ovale oppure a lancia, oltre ad essere di un colore verde lucido. Esiste un tipo di cui si prepara la marmellata di rose. Queste ultime sono piccole e generalmente hanno un colore rosso, con un profumo specifico molto dolce. Per mantenere un rosaio sempre vivace, è necessario procedere con un’adeguata potatura. In questa semplice ed esauriente guida andremo a spiegare come è possibile potare le rose sfiorite.

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Essendo impossibile recuperare una rosa sfiorita, è forzatamente necessario andare a rimuoverla tagliandola fino alla parte bassa in corrispondenza del ramo. Se su quest’ultimo non vengono notati altri getti di rosa, è fondamentale potarlo per più della metà, in modo tale che i nuovi rami consentiranno alla rosa di fiorire in condizioni ottimali l’anno successivo. Nei passi successivi di questa guida andremo a vedere altri importanti dettagli su come potare le rose sfiorite.

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La maggior parte delle piante di rose devono essere potate nel periodo estivo dopo la fioritura. Innanzitutto è necessario cominciare tagliando i vecchi rami ed i rametti secondari, per poter ottenere un elevato numero di germogli in previsione dell’anno successivo. Se la pianta è abbastanza giovane, la fase di potatura deve essere ripetuta nel periodo invernale. Per potare in modo corretto è necessario munirsi della classica cesoia da giardinaggio eseguita a due lame contrapposte ed appositamente studiate per ottenere un taglio netto ed inclinato. Infatti si ottiene direttamente un angolo a quarantacinque gradi. Tutto questo deve essere eseguito con molta cautela, e se oltre ai fiori si dovessero notare anche dei rami morti oppure deboli, è buona regola andare ad asportarli. Per concludere è preferire tagliare immediatamente i fiori appassiti per evitare che, maturando, formino una capsula con semi e sottraggono vigore ai boccioli e all’intera pianta.

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Questa tecnica deve essere eseguita per poter salvaguardare le rose sfiorite, coltivate in vasi oppure in cassette. Tuttavia, quando si presentano dei rosai ad alberello (ossia ibridi) la potatura consiste nell’asportare immediatamente i rami che contengono un elevato numero dei cosiddetti succhioni selvatici, che tolgono linfa vitale ai fiori. Per evitare, pertanto, il loro espandersi ed avere un rosaio poco produttivo e dei fiori con una durata di vita inferiore, il processo della potatura rappresenta un’operazione praticamente indispensabile per poter salvaguardare la vita della pianta e per farla crescere nel miglior modo possibile.

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