Come progettare un impianto di irrigazione

1/7 – Introduzione

L’irrigazione costante del giardino è l’unico modo per renderlo bello e sempre rigoglioso. L’irrigazione e la manutenzione del giardino richiedono, però, molto tempo ed impegno. Quindi non tutti possono dedicarsi di persona al proprio giardino, per diverse motivazioni, personali e di lavoro. Soprattutto durante i periodi di vacanza può capitare di allontanarsi dalla propria abitazione e di trascurare soprattutto la zona del giardino. Se non volessimo delegare la manutenzione del giardino a terze persone, anche se cari amici, occorrerà un impianto di irrigazione. L’impianto innaffierà il giardino nelle zone da noi stabilite e in maniera efficiente. Al ritorno delle vacanze il giardino apparirà in ottime condizioni, come se non fossimo mai partiti. Affidare la progettazione e l’installazione dell’impianto di irrigazione a qualcuno risulta oneroso e complicato, in base anche alle dimensioni del giardino. Allora perché non farlo personalmente? In questa guida troviamo indicazioni utili su come progettare un impianto di irrigazione, da soli ed in pochi passi.

2/7 Occorrente

  • carta
  • matita
  • compasso
  • secchio
  • cronometro
  • manometro
  • impianto di irrigazione

3/7 – Scegliere il tipo di impianto di irrigazione

Per prima cosa rivolgiamoci ad un venditore di materiali per irrigazione e richiediamo uno schema di istallazione. Definiamo, poi, il tipo di impianto che fa al caso nostro tra i seguenti: irrigazione fuori terra, irrigazione a goccia ed irrigazione interrata. Il primo è il più facile tra tutti, perché l’acqua viene trasportata tramite tubazioni, fisse o mobili. Queste si appoggiano direttamente sul terreno, distribuendo l’acqua a getti o a lance nelle parti del giardino da irrigare. Per il secondo tipo di irrigazione invece si usano tubazioni traspiranti, oppure traforati. L’irrigazione avviene a piccoli getti. Il terzo tipo di irrigazione, come suggerisce il nome, necessita di un impianto sotterraneo. Tutto avviene nel sottosuolo e tramite getti a scomparsa. Scelta la tipologia di impianto di irrigazione, proseguiamo con il prossimo step.

4/7 – Verificare la pressione e la portata dell’acqua

Per prima cosa bisogna verificare la portata e la pressione dell’acqua che arriva alla nostra abitazione, sia in presenza di un pozzo oppure di un allaccio alla rete idrica. Entrambe sono molto importanti. La portata serve per sapere di quanta acqua disponiamo in un determinato tempo. La misurazione della portata si fa con un secchio di cui se ne conosce la capacità. Serve anche un timer per stimare il tempo di riempimento. Mettiamo il secchio sotto il rubinetto e misuriamo il tempo in cui questo si riempie. Avremo così la portata misurata in litri/ora. Invece la pressione serve per sapere con quale forza l’acqua uscirà dal rubinetto. Per il calcolo serve un manometro, da avvitare al rubinetto. Possiamo trovarlo sicuramente dal ferramenta oppure un negozio di idraulica. Una volta avvitato al rubinetto, apriamo l’acqua al massimo. Segniamo a quale pressione quest’ultima esce dal rubinetto.

5/7 – Disegnare un impianto di irrigazione

Ora prendiamo carta, penna ed un metro. Disegniamo l’area da irrigare tramite l’impianto di irrigazione. Segniamo sulla cartina eventuali ostacoli e la tipologia delle piante da irrigare. Con questo schema, ed eventualmente l’aiuto del venditore di impianti di irrigazione, andiamo a progettare le linee dell’impianto. Teniamo in considerazione le seguenti indicazioni. Mai montare più di cinque irrigatori in ogni linea dell’impianto. Gli irrigatori hanno un raggio d’azione, regolabile, compreso tra 0° e 360°. Tracciamo il campo d’azione sul progetto servendoci di un compasso. Nel progettare l’impianto di irrigazione consideriamo anche il tipo di alimentazione della centralina: se a batterie oppure a corrente di linea.

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7/7 Consigli

  • Parzializziamo in zone l’impianto, sarà più semplice gestirlo
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