Una volta finito di regolare l'aratro, si può iniziare l'aratura del terreno. Considerando, comunque, il tipo di consistenza di quest'ultimo. In caso di terreni molto estesi e privi di fosse, si può agire sul solco in modo leggero facendo sì che la terra venga spostata nel suo lato opposto. Subito dopo si deve manovrare l'aratro per chiudere il fosso appena realizzato con la stessa terra sollevata. Con questo metodo, che vale anche per i campi drenati, si chiude il solco evitando un accumulo eccessivo della terra sui bordi del fosso stesso. Si termina il lavoro con la cosiddetta "finitura". Ossia, si deve governare l'aratro tenendolo parecchio elevato senza che sprofondi troppo nel terreno. In questo modo, si arriverà a spostare molta terra. Se invece nei campi da lavorare sono presenti parecchie fosse, ma non troppo grandi, prima si deve intervenire con un affossatore agricolo per ripulirle. Il lavoro di aratura si può considerare preparatorio anche per l'anno successivo, in quanto si deve partire dai solchi realizzati nell'anno precedente. Si comincia ad aprirli con l'aratro per poi chiuderli buttandovi dentro la terra spostata, così come spiegato in precedenza. Il tutto avverrà con un impatto meno duro sul terreno, poiché si agirà soprattutto per ammorbidirlo.