Come rendere il terreno acido

1/6 – Introduzione

Alcuni alberi e arbusti il più delle volte necessitano di un terreno con un PH acido, ossia al di sotto di 7.0, altrimenti si svilupperebbero con un eccesso di clorosi ferrica. Per esempio, se intendete coltivare la betulla, i mirtilli, le azalee e i rododendri, sappiate che, anche se prolificano ugualmente, modificando il PH del terreno, è possibile renderlo ideale ed ottenere una resa migliore. Vediamo insieme attraverso gli utili suggerimenti di questa guida come rendere il terreno acido.

2/6 Occorrente

  • provette con liquidi catalizzatori
  • solfato di alluminio
  • solfato di ferro
  • letame decomposto
  • torba
  • zolfo

3/6 – Procurarsi le provette con dei liquidi catalizzatori

Innanzitutto, al fine di calcolare la quantità di terreno da modificare, è fondamentale conoscere lo stato attuale del PH. A tale scopo, in commercio esistono delle provette con dei liquidi catalizzatori o le cosiddette cartine di tornasole. Sicuramente sono facilmente reperibile presso dei vivai oppure in un centro di botanica specializzato. Una volta conosciuto l’esatto valore, regolatevi di conseguenza per portarlo al valore ideale che, come accennato in fase introduttiva deve essere inferiore a 7.0. Dopo questa importante introduzione, ecco adesso le modifiche più comuni che è possibile fare sul terreno per renderlo più acido.

4/6 – Aggiungere il solfato di alluminio in base a determinati ettari

Il primo metodo consiste nell’aggiungere il solfato di alluminio che, andrà aggiunto in base a determinati ettari. Le proporzioni sono in genere riportate sulla confezione, anche se l’ideale è farsi consigliare da un esperto del settore per stabilirne il giusto dosaggio. Un’altra modifica da effettuare nel suolo, in grado di renderlo più acido, è l’utilizzo del solfato di ferro che come l’alluminio va mescolato insieme ad un buon quantitativo di torba sminuzzata, così da ottenere un ottimo drenaggio del terreno e, consentire al sottosuolo di riceverne il giusto dosaggio gradualmente. La torba in questo caso deve essere piuttosto acida, per cui il letame decomposto è indicato.

5/6 – Unire al terreno dello zolfo

Molto importante è inoltre interrare la torba almeno a venti o trenta centimetri di profondità, e successivamente inserire del terriccio fresco con l’aggiunta di altra torba affinché possa costituire un mantello protettivo nel terreno con le sostanze inserite. Una volta stabilizzato il suolo, sul valore ideale del PH inferiore a 7.0 prima della coltivazione effettiva (almeno un anni prima), va inoltre aggiunto al terreno dello zolfo, che è possibile versare in polvere o mediante nebulizzazione mista all’irrigazione di routine, che in assoluto è da considerare la migliore tecnica, in modo preservare a lungo il grado di acidità ottenuto, con le suddette tecniche di pacciamatura e concimazione.

6/6 Consigli

  • Le proporzioni sono in genere riportate sulla confezione, anche se l’ideale è farsi consigliare da un esperto del settore per stabilirne il giusto dosaggio.

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