Come restaurare un’oleografia

1/4 – Introduzione

La riproduzione oleografica di un dipinto rappresenta una tecnica molto utilizzata nella seconda metà dell’ottocento. Questa si tratta di una vera e propria stampa di un quadro, in modo da risultare particolarmente simile all’originale, dal momento che vengono riprodotte anche le pennellate e dove veniva impressa un’impronta che simulasse la tramatura della tela. In buona sostanza l’oleografia non è altro che il risultato finale di questo processo. Tuttavia, essendo comunque un quadro, possiamo comprendere che è facilmente sottoposto alle intemperie come qualsiasi altro quadro che viene esposto. Nello specifico, gli agenti che possono provocare dei danni sono il vento, le polveri sottili ed i raggi solari. Questi agenti scoloriscono e tendono a rendere poco vivo il colore dell’oleografia. A questo punto possiamo vedere insieme come restaurare un’oleografia, attraverso semplici passaggi.

2/4 – Per migliorare le condizioni dei quadri è necessario prestare delicatezza nelle manovre svolte

I quadri, che siano originali oppure delle stampe, saranno sempre soggetti alle variazioni del tempo e dei depositi di polvere. Per fortuna è sempre possibile intervenire, per migliorare le sue condizioni attraverso semplici passaggi. La dimensione non è importante, in quanto è soltanto necessario prestare molta delicatezza nelle manovre, e non insistenti su alcuni punti anche se dovessero apparire di una differente gradazione.

3/4 – E’ necessario valutare la tela, sistemare i chiodi sporgenti, trattare il telaio con prodotti specifici

Per cominciare con le operazioni, è necessario effettuare una prima valutazione della tela, in modo tale da vedere se è intatta oppure no. Successivamente si dovrà procedere alla perlustrazione di chiodi sporgenti. Nel caso in cui ve ne dovessero essere, è fondamentale armarsi di un martello e tentare di sistemarli, avendo la massima cura di nascondere la punta per non farsi male quando viene aggiustato. Inoltre si deve anche prestare la massima attenzione a non arrivare fino alla tela. In seguito sarà anche possibile passare ad ispezionare il telaio, che generalmente è realizzato in legno. Sappiamo benissimo che questo materiale può essere attaccato dai tarli. In questo caso, è buona regola trattare il telaio separatamente, avvalendosi dell’uso di prodotti specifici. Una volta assicurati che le parti esterne siano ben messe, sarà possibile passare alla tela vera e propria.

4/4 – Occorre pulire tela e telaio con panni puliti, per poi umidificare e correggere gli scolorimenti

I ritratti oleografici imitano in tutto i dipinti ad olio. Per questa ragione è necessario prestare molta attenzione alla sua restaurazione. Occorre accertarsi che non siano presenti eccessivi strappi, per poi procedere con la vera e propria restaurazione del dipinto. Per la restaurazione si avrà bisogno di un paio di panni puliti, possibilmente bianchi. Con il primo è possibile procedere con l’eliminazione della polvere che si crea tra la tela ed il telaio, guardando accuratamente negli angoli posizionati sul retro. L’altro panno servirà per effettuare la pulizia di tutta quanta la superficie della tela. Questa procedura dovrebbe avvenire con un solvente adeguato per questo genere di operazione. Tali solventi si possono trovare nei negozi che riforniscono le accademie delle belle arti. Una volta portata a termine la pulizia, è necessario procedere con l’umidificazione, ponendo dei tamponi umidi sul retro. A questo punto sarà possibile passare con la correzione di eventuali piccoli scolorimenti dei colori sulla tela. Fatto questo, possiamo stabilire che il quadro oleografico è stato correttamente restaurato.

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