Come riciclare la cenere della stufa a pellet

1/8 – Introduzione

Le stufe a pellet sono diventate quasi una moda, diffusissime in tutte le case, dalle più piccole fino alle ville su più piani, sistemandole in modo mirato per ottimizzarne i risultati. La stufa a pellet, però, non rappresenta solo l’ultima tendenza in fatto di riscaldamento, ma un vero e proprio modo per risparmiare sulla bolletta del gas o per riscaldare quei luoghi, case ed appartamenti, dove l’impianto di riscaldamento con i radiatori non è presente, o addirittura è la stessa fornitura di gas metano a non arrivare. In tutti questi casi, dunque, la stufa a pellet trova grande utilità ed impiego, risolvendo gran parte dei problemi senza alleggerire troppo il portafogli. Tuttavia, qualche svantaggio c’è comunque. Il pellet, infatti, andrà acquistato, sotto forma di grosse sacche, per essere bruciato nelle apposite stufe. La manutenzione e la pulizia della stufa a pellet, dunque, saranno d’obbligo, anche per preservarne a lungo un funzionamento ottimale. Ma cosa farne, allora, di tutta la cenere che viene prodotta durante la combustione di chili e chili di pellet? Un’alternativa alla pattumiera è quella di riciclare, ma in maniera intelligente e persino utile. Vediamo come!

2/8 Occorrente

  • cenere
  • acqua
  • pentola
  • panno per filtrare
  • uva nera
  • colino

3/8 – La lisciva

Forse alcuni di voi ricorderanno le proprie nonne o le antiche lavandaie che lavavano i panni a mano, magari presso fonti pubbliche. Certo si parla di parecchi anni addietro ed oggi le più moderne lavatrici e lavastoviglie hanno completamente sopperito il lavaggio a mano. Tuttavia, in alcuni casi può sempre tornare utile il vecchio lavaggio a mano, quello per capi delicati con cui fare molta attenzione, o su sporco ostinato dove è necessario almeno un pre-trattamento. Ecco, allora, che l’antico detersivo conosciuto come “lisciva”, fatto rigorosamente a mano dalle nostre antenate, torna di moda e trova utilità. Non lo troverete in vendita nei supermercati, quindi sarà bene produrselo da soli in casa e, se avete della cenere della stufa a pellet o del camino da riciclare, sarà un buon modo per disfarsene e di risparmiare sui detergenti. Procedete prima a ripulire la cenere da tutte le impurità, bollendo 5 parti d’acqua e 1 parte di cenere in una pentola di acciaio per circa un paio d’ore. Poi filtrate il tutto con panno di cotone e lasciate riposare per una giornata. La cenere di depositerà sul fondo, mentre il liquido prodotto sarà la vostra lisciva. Utilizzatela per lavare i vostri panni a mano o persino come detergente per le superfici, magari aggiungendo qualche goccia di olio essenziale per profumare mentre pulite. La cenere sul fondo, invece, apparirà come una pasta che potrete conservare in un contenitore di vetro ed utilizzarla per lavare pentole e posate, come un normale detersivo per piatti concentrato, e persino per lucidare l’argenteria. Lo sporco più ostinato andrà via e vi stupirete del suo potente effetto sgrassante.

4/8 – Il concime

Se il pellet che utilizzate è naturale al 100% (attenzione, perché non tutti i tipi sono completamente biologici, contenendo spesso additivi chimici, specialmente nelle tipologie più economiche), riutilizzatelo come concime per le vostre piante. Si sa, infatti, che la cenere è un ottimo fertilizzante ed aiuta anche a tenere lontani insetti, parassiti delle piante e persino le lumache, tanto carine quanto dannose per le foglie delle nostre amate piante. Cospargete una quantità abbondante di cenere sul terreno delle vostre piante, sia in vaso che nelle aiuole, magari mischiandola al compost.

5/8 – L’anti-ghiaccio

Forse non tutti sanno che la cenere è un potente anti-ghiaccio. Questa, infatti, aiuterà il ghiaccio a sciogliersi più rapidamente, un po’ come fa anche il sale, più conosciuto come metodo anti-gelo. Se avete, quindi, grosse quantità di cenere di cui disfarvi, cospargete il vialetto o il cortile della vostra casa, anche come prevenzione prima di una imminente nevicata. La cenere renderà più agevoli gli spostamenti, specie con l’automobile. Dovrete solo rinunciare un po’ all’effetto “bianco candido” in cambio però di un grosso vantaggio di mobilità.

6/8 – La melassa

Persino in cucina è utile la cenere. Anche in questo caso, ovviamente, dovrete essere certi che il vostro pellet e la cenere da esso generata siano completamente naturali al 100%, prodotti solo da legno di prima qualità. Utilizzatela, allora, per la preparazione di una gustosa melassa d’uva. Certo non sarà di grandissimo aiuto nello smaltimento, visto che occorreranno solo 2 cucchiai di cenere per ogni 10 Kg d’uva nera, ma sarà un ottimo metodo naturale per rendere più concentrata la melassa. L’uva andrà pressata insieme alla cenere ed il succo ottenuto, opportunamente filtrato con un colino, andrà fatto bollire per circa un’ora senza caramellare. A fine cottura versate nei barattoli di vetro, chiudeteli e sterilizzate il tutto a bagnomaria per circa 15 minuti, come si fa per tutte le normali conserve.

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8/8 Consigli

  • Per quanto riguarda la lisciva e la pasta di cenere, conservateli con cura, poiché potrete utilizzarli per circa 1 anno dalla produzione “casalinga”. Magari segnatevi la data di produzione su un’etichetta da applicare al contenitore.
  • Per concimare la terra delle piante con la cenere, fate attenzione al grado di alcalinità del terreno. La cenere, infatti, tende a rendere la terra molto alcalina, quindi potrà essere utile per determinate tipologie di piante, mentre dannoso per altre. Informatevi sulla terra adatta alle vostre colture ed utilizzate appositi kit in stick per controllare il grado di acidità/alcalinità del vostro terreno concimato con cenere.
  • La lisciva, se mista a olio extra vergine di oliva, darà via al processo di saponificazione, per ottenere un altro utile prodotto a base di cenere, 100% naturale e riciclato.
  • La cenere del pellet ha le stesse qualità della cenere di legno naturale, ma solo se il pellet è naturale al 100%. Evitate, quindi, prodotti scadenti contenenti agenti chimici che possono risultare anche dannosi per la respirazione.

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