Come scegliere la pittura per una porta interna in legno

1/5 – Introduzione

Il legno è un materiale molto raffinato, capace di dare una sensazione di calore e di familiarità alla propria casa, ma richiede sicuramente, come tanti altri materiali, le giuste attenzioni per una resa migliore. Le porte in particolare sono molto esposte all’usura nel corso del tempo, ma questi effetti possono essere attenuati se si sceglie la pittura più adeguata, anche in base alla stanza in cui è collocata la porta stessa. Scegliere la vernice migliore non è affatto facile, poiché bisogna saper conciliare la necessità di utilizzare una vernice resistente al gusto estetico. Pertanto in questa guida vi spiegherò come scegliere la pittura per una porta interna in legno.

2/5 – Tipologie di pittura

Per prima cosa è importante sapere che per verniciare gli interni in legno esistono vari tipi di pittura, ognuna delle quali ha delle specifiche caratteristiche. La vernice acrilica è quella più diffusa in quanto si asciuga velocemente e non ha un odore forte. Inoltre, essendo composta di acqua, è possibile lavarla senza rovinare la superficie. Un secondo tipo di pittura è quella gliceroftalica. Ha un odore molto forte, quindi risulta tossica. Per essere lavata ha bisogno di prodotti particolari, come l’alcool bianco. È bene utilizzarla in ambienti areati, come la cucina e il bagno, ma non per le porte delle camere da letto. Il vantaggio di questa vernice è che è molto coprente e non si rovina facilmente. Un altro tipo di vernice è quella alchidica. Si tratta di un’invenzione degli ultimi anni, che mescola le caratteristiche delle due tipologie precedenti: ha una componente a base di acqua, ma è resistente come la vernice gliceroftalica. Non ha un odore molto forte, si asciuga velocemente e può essere lavata con l’acqua.

3/5 – Tipologie di finitura

Le vernici vengono suddivise anche in base al tipo di finitura. Ce ne sono tre: opaca, lucida, satinata. La prima riflette la luce in modo diffuso, pertanto i colori risultano più tenui. È adatta a nascondere le imperfezioni, rende più compatta la superficie ed è indicata soprattutto per le camere da letto. I punti deboli di tale pittura sono due: non ha molta lucentezza, quindi non rende più luminosa la stanza; non è molto duratura. Al contrario, la finitura lucida aumenta la luminosità della camera. In più, il colore rimane intatto più a lungo nel tempo, è facile da pulire ed è adatto a stanze in cui vi è un via vai di gente, come per esempio la cucina. Tuttavia, le imperfezioni sulla sua superficie si noteranno più facilmente. Quella satinata, infine, possiede una lucentezza che si trova a metà strada tra l’effetto opaco e quello lucido. È capace di celare i piccoli difetti ed è perfetta per qualunque tipo di camera. È più resistente della finitura opaca, tuttavia richiede una passata in più.

4/5 – Tipologie di doratura

Non è finita qui: se volete rendere la vostra porta ancora più bella, vi consiglio di scegliere anche la tipologia di doratura. Essa consente di rivestire la superficie della porta con uno strato di metallo dorato, chiamato “foglia”, che impreziosirà ancor di più la porta. Le tecniche con cui si può applicare la doratura sono molteplici, a seconda del materiale utilizzato. Il materiale può essere a base di pelle di animale, di polvere metallica o d’argilla. Quest’ultima si asciuga più facilmente ed è più lucida, mentre le altre sono più resistenti. La doratura dà un tocco di eleganza in più, oltre che una maggiore lucentezza alla stanza. Permette inoltre di coprire maggiormente le irregolarità o le imperfezioni. È particolarmente adatta ai luoghi poco luminosi, oltre che alle camere più spaziose. Non applicatela alle porte in cui vi è un continuo passaggio di persone.

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