Attualmente, esistono due tipi di tester: quello digitale e quello analogico. Per entrambi, l'architettura di base dello strumento è la stessa. Il segnale in ingresso, che può essere di natura elettrica, cinematica, fisica o meccanica, viene convertito in tensione ed elaborato come messaggio continuo, in versione analogica, oppure come segnale digitale. La differenza tra le due tipologie sta nel modo in cui viene presentato il risultato: il digitale, infatti, indica chiaramente il valore misurato, mentre l'analogico lo indica mediante una lancetta che scorre su una scala graduata. Nel caso in cui venisse assorbita poca energia dal circuito, è consigliabile utilizzare un tester digitale.