Come usare un truschino

1/7 – Introduzione

Ci troviamo nell’ambito delle strumentazioni di precisione, prevalentemente della fonderia, della carpenteria meccanica e anche della falegnameria. È forse proprio in quest’ultimo campo che il truschino, detto anche “graffietto”, trova maggior impiego in termini di lavorazioni casalinghe, artigianali e fai da te. Ma vediamo esattamente a cosa serve e come usare correttamente un truschino, per sfruttarne tutte le sue grandi potenzialità, nonostante si tratti di un attrezzo abbastanza semplice, tanto da essere possibile persino la costruzione autonoma di un modello molto basilare ma comunque efficiente.

2/7 Occorrente

  • truschino
  • superficie da incidere (o tracciare)

3/7 – Impiego

Il truschino è un attrezzo che serve a “tracciare” delle linee guida incidendo, attraverso un punta metallica (adatta al ferro o al legno a seconda degli usi) che viene fatta scorrere sulla superficie. Un truschino non serve a tagliare, ma solo a creare piccoli “solchi” che costituiscono, poi, le linee lungo cui andare a tagliare con strumenti adatti. Sostituendo, invece, alla punta metallica uno strumento di misurazione, questo può essere utilizzato per misurare invece che tracciare. In tal caso, quindi, si parlerà di “truschino graduato”, utile per misurare l’altezza, rispetto ad un piano, di una superficie. La precisione dello strumento, ovviamente, varierà a seconda della sua fattura: più il truschino sarà professionale, come quelli per l’impiego nelle grandi industrie meccaniche, più la sua risoluzione sarà precisa, diventando digitale e dotandosi di apposito display.

4/7 – Composizione

Il truschino “base”, definito spesso anche “analogico” (sebbene i veri truschini analogici siano graduati, dotati di un “nonio” per la lettura dei millimetri, pertanto strumenti altamente professionali), è composto essenzialmente da un’asta in ferro (o di legno) alla cui estremità c’è una rotella (o una punta) affilata. Basterà impostare la misura desiderata tra la punta e la “battuta”, ossia la base piatta, detta anche “cursore”, che si trova dall’altro lato del truschino, subito dopo l’impugnatura. In questo modo sarà possibile ripetere la tracciatura esattamente della stessa dimensione impostata. È possibile anche sostituire alla punta d’acciaio (o alla rotella) che serve ad incidere, una semplice punta scrivente, come una matita. In questo caso, quindi, il nostro truschino sarà utile a tracciare linee perfette sia su legno che su altre superfici scrivibili.

5/7 – Tracciatura

Per utilizzare correttamente il truschino, una volta impostata la misura tra la punta (che sia per incidere o per tracciare) e la battuta, appoggeremo lo strumento sul lato della superficie da incidere, facendo un modo che la battuta vada a combaciare con il bordo della superficie, mentre la punta (o la rotella), posizionata al lato opposto, andrà a posizionarsi proprio sopra la superficie, alla distanza da noi stabilita. Ora non ci resterà che spostare manualmente il nostro truschino lungo il bordo, esercitando una pressione contro il bordo (in modo che non si stacchi) e anche una leggera pressione verso il basso, in modo che la rotella (o la punta) andrà ad incidere una linea precisa lunga quanto tutto lo spostamento che andremo ad effettuare.

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7/7 Consigli

  • Una volta stabilita la distanza tra rotella e battuta, non dimenticate mai di avvitare la “chiavetta” in modo che la punta del vostro truschino risulti perfettamente stabile. Se il vostro truschino non prevede una chiavetta (perché magari è artigianale e l’avete costruito da soli), fate attenzione a non far spostare il cursore con la punta.
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