Consigli per il trattamento del cotto

1/5 – Introduzione

Il cotto è da sempre utilizzato per realizzare pavimentazioni in case ed uffici, grazie alle sue doti resistenti e durature nel tempo. Tuttavia, come tutte le pavimentazioni, necessita di alcuni trattamenti per mantenere lo stato naturale ed il colore originale (generalmente rossiccio) o per cambiarlo con la realizzazione di effetti speciali. A tal proposito, nei successivi passi di questa guida, vi fornirò alcuni consigli per il trattamento del cotto. Procediamo!

2/5 Occorrente

  • vernice trasparente
  • olio di lino
  • stucco
  • materiali protettivi e sigillanti
  • vernice isolante
  • cera
  • trementina
  • panno di lana o lucidatrice con spazzole di feltro

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Innanzitutto, la prima linea di difesa per tenere il cotto pulito, è spazzarlo quotidianamente per evitare che granuli di sabbia o altri materiali introdotti in casa con i piedi, possano creare un effetto smeriglio sul pavimento. Importante, è anche l’intervento di protezione che può avvenire sia con una vernice trasparente acquistabile preconfezionata in negozi specializzati, sia con un semplice e naturale olio di lino. Questo trattamento può essere applicato su vecchie piastrelle per rinvigorirle o a seguito di una nuova posa. L’unica differenza tra le vecchie piastrelle e quelle nuove, consiste nel fatto che, mentre le prime sono già sigillate nelle giunture, le nuove vanno prima stuccate, poi fatte asciugare ed infine trattate con materiali protettivi e sigillanti.

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Molte persone preferiscono invece trattare la pavimentazione del cotto con degli effetti tali da fargli assumere colorazioni diverse o maggiore lucentezza. Tra questi il più diffuso è l’effetto bagnato. Il trattamento consiste nell’applicazione di un’apposita vernice isolante, che va applicata sulla superficie del cotto ed in seguito lasciata asciugare, per poi aggiungere della cera specifica che fa assumere alla pavimentazione il cosiddetto “effetto bagnato”. Esistono poi due metodi principali per l’impregnazione e la sigillatura del cotto tradizionale. Il primo metodo consiste nel saturare prima le piastrelle con più mani di olio di lino mescolati con trementina.

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Il secondo, molto più diffuso perché non prevede la necessità di un tecnico specializzato, si basa sull’applicazione della cera d’api, opportunamente elaborata dalle case produttrici proprio per creare un effetto lucidante e protettivo delle pavimentazioni in cotto. L’applicazione della cera consente, infatti, di compattare le superfici porose facendole diventare lisce, setose e nello stesso tempo idrorepellenti a gocce d’acqua e a macchie. La cera, va applicata a mano su tutta la superficie e poi lucidata con un panno di lana o con una lucidatrice con spazzole di feltro.

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